domenica 15 maggio 2011
giovedì 12 maggio 2011
Terremoto
Ultimamente è diventata una vera e propria fobia: tutti pensano al peggio, dopo le catastrofi del Giappone e di altre terre martoriate (oggi è toccato alla Spagna). Così qualcuno ha pensato di spaventare i romani: pare che il 20 per cento di essi. oggi, abbia lasciato la città. Ai posteri l'ardua sentenza.
martedì 10 maggio 2011
Riflessioni singolari
Un altro apologo che ci interroga sulle nostre vite ridotte a volte a un ammasso di cocci che finiamo col custodire con una delicatezza gelosa che gli altri non riescono a comprendere. Anche tra le macerie possono confliggere visioni della vita incompatibili.
lunedì 9 maggio 2011
Vivalascuola
Un altro intervento assai documentato della nota rubrica su un tema di scottante attualità, quello dei libri di testo. Una polemica accesa sulla falsificazione presunta della storia. Conviene sempre verificare, quando arrivano certi allarmi sospetti.
Cinema
Paolo Cacciolati passa in rassegna le opere del grande cinema italiano del passato, che ha esercitato una influenza decisiva anche all'estero. Alcuni nomi? Rossellini e Zavattini, De Sica, Visconti, De Santis, Lattuada, Germi, Zampa. Quando ritorneremo a quei fasti? Per ora non se ne parla proprio.
sabato 7 maggio 2011
Silvana Baroni
Un altra vignetta di Silvana Baroni: questa volta il tema sono i pregiudizi, così odiosi a osservarli negli altri, ma tanto difficili da individuare e condannare se sono i nostri. Un'altra provocazione efficace per i nostri vizi nascosti e manifesti.
Silvana Baroni
Un altra vignetta di Silvana Baroni: questa volta il tema sono i pregiudizi, così odiosi a osservarli negli altri, ma tanto difficili da individuare e condannare se sono i nostri. Un'altra provocazione efficace per i nostri vizi nascosti e manifesti.
giovedì 5 maggio 2011
Bin Laden
In questi giorni si è detto e fatto di tutto intorno alla morte di Osama Bin Laden. Il mondo s'interroga sull'incidenza di questa figura nella guerra che è esplosa e che è difficilmente decifrabile, in tutte le sfumature religiose, economiche, sociali. Con la morte del capo di Al Qaeda è finito il terrorismo religioso? Bisogna attendersi una vendetta peggiore? Chi prenderà il suo posto nell'immaginario dei fondamentalisti. Una riflessione originale si può trovare qui?
martedì 3 maggio 2011
domenica 1 maggio 2011
Un libro aperto
Silvana Baroni colpisce ancora: ecco un folgorante scambio di battute tra chi si dichiara sincera e trasparente e chi riesce a vedere anche in questo un motivo di sopraffazione irrispettosa.
sabato 30 aprile 2011
Ripudiare la guerra
In poesia si possono fare domande e farle in un certo modo, e alla fine capire che in fondo si può pensare diversamente, non bisogna sottomettersi necessariamente ai luoghi comuni. Il pensiero della maggioranza non è sempre il migliore. Eccone un esempio eloquente, anche per l'originalità dello stile.
Tolkien e i fiori di Bach
Un saggio su Tolkien e la letteratura fantastica che non riguarda soltanto la letteratura, ma si collega alla medicina olistica e in particolare ai fiori di Bach. Agnoloni fa un coraggioso parallelo tra la floriterapia e le atmosfere e i personaggi del romanzo Il Signore degli anelli, di Ronald Tolkien.
giovedì 28 aprile 2011
Non superare
Un altro libro di Fabrizio Centofanti: il secondo volume dei diari, cha fa seguito a Pret(re) a portér: sempre edito da Effatà, si intitola Non superare le dosi consigliate. Qui si può trovare la prefazione di Giuseppe Panella, professore di Letteratura alla Normale di Pisa.
mercoledì 27 aprile 2011
Il gabbiano vola basso
Gloria Gaetano recensisce il romanzo di Antonio Lanza, Il gabbiano vola basso, edito da Armando Siciliano. Un libro in cui alla introspezione dello scrittore si abbina l'ambientazione realistica e vivace,con la presenza di personaggi ricchi di spessore umano. Una storia antica di affetti famigliari sullo sfondo della storia - dittature, guerra, fame, povertà -, in una trama avvincente che regala una lettura incalzante e mai noiosa.
lunedì 25 aprile 2011
25 aprile
Oggi anche parole come Liberazione possono diventare ambigue: in una fase politica in cui i valori più basilari sono alla mercé dell'interesse personale, bisogna mettere i puntini sulle i. Ne va di mezzo la Costituzione, e non è poco.
domenica 24 aprile 2011
Poesie d'amore
Franz Krauspenhaar ha una vena irta di immagini e parole in libertà, che alla fine trovano sempre il bandolo, dopo aver girato apparentemente a vuoto. Forse perché l'arte non è solo una lista di parole da mettere in fila, ma un pezzo di vita che custodisce una sua logica segreta.
giovedì 21 aprile 2011
La tavola da surf
Meditazioni significative possono nascere anche da oggetti apparentemente insignificanti: ne è un esempio La tavola da surf, di Simonetta Conti, che scava nell'immagine e nel contesto del surfista bambino sotto lo sguardo del padre. Bella la foto di Monica Mazzitelli.
martedì 19 aprile 2011
Storia e letteratura
Una intervista significativa al docente di storia medievale presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (Vercelli). Non solo professore, ma anche scrittore che, con il romanzo Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori) ha vinto nel 1996 il Premio Strega. L'intervista spazia dalla presenza della storia nel panorama culturale italiano, alla sua funzione civile, alla contaminazione con la letteratura e altri temi capitali, che trovano nelle risposte di Barbero un interprete acuto e originale.
lunedì 18 aprile 2011
Scuola
Alcune testimonianze di come un professore possa cambiare la vita. La scuola può avere un'incidenza decisiva sulla nostra storia: basta una figura che, nei modi più diversi, accenda il fuoco della passione per lo studio, per la creatività. Basta un professare perché si aprano orizzonti inediti e insperati.
domenica 17 aprile 2011
Francesco Dalessandro
La poesia di Francesco Dalessandro non s'impone, non urla, è contraddistinta da una inusuale discrezione. Pur non rifuggendo dalle fratture della modernità, si snods classicamente in un verso sempre rigoroso. Nonostante le brutture del mondo, la poesia non smette di cantare: potrà questa bellezza rovesciarlo?
sabato 16 aprile 2011
Silvana Baroni
Silvana Baroni continua a pubblicare su Lpels. Per completezza, vogliamo ricordare anche la sua poesia, altro aspetto della sua personalità poliedrica e profonda nello stesso tempo.
Una risposta
Da me vuoi una risposta d'angelo puro
ma anche dal rosso del fuoco più vivo
dalla tavola apparecchiata, dai figli
dalle buone creanze, dal sesso sfrontato
Ti rispondo sabbia
sabbia nella busta indirizzata
dalla mia casa di sabbia
Qui nessuno è un miracolo
La sabbia sono i giorni impalliditi
Da me vuoi una risposta d'angelo puro
ma anche dal rosso del fuoco più vivo
dalla tavola apparecchiata, dai figli
dalle buone creanze, dal sesso sfrontato
Ti rispondo sabbia
sabbia nella busta indirizzata
dalla mia casa di sabbia
Qui nessuno è un miracolo
La sabbia sono i giorni impalliditi
venerdì 15 aprile 2011
Utopia
Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani del dell'International Solidarity Movement, era un utopista impegnato - non solo intellettualmente - per migliorare le condizioni sociali di pescatori e contadini palestinesi, con i quali ha rischiato spesso di essere ucciso e una volta è rimasto effettivamente ferito, a causa della repressione militare israeliana. Aveva un blog seguitissimo, Guerrilla Radio, e ha scritto un libro intitolato Restiamo umani, il suo motto di sempre. E' stato sequestrato e ucciso probabilmente da estremisti legati ad Al Qaeda. Qui, alcuni versi in suo onore.
mercoledì 13 aprile 2011
Tsunami
Ci si può interrogare all'infinito sulla natura del male, sul perché a un certo punto la natura produca disastri irrimediabili, se l'universo è una macchina perfetta, perché il terremoto, lo tsunami, e poi l'handicap, il tumore, e tutto l'apparato di patologie del micro e macrocosmo? Il creato, in quanto tale, è imperfetto: la fede ci fa credere che un giorno non sarà più così.
La democrazia del camminare
Armonie e disarmonie del territorio aquilano: una città segnata dal terremoto che ha come fermato la vita, un "non luogo" in cui non è più possibile identificarsi. Si cammina come fantasmi in un luogo in cui nessuno ti guarda, in mezzo alle macerie. Un paesaggio selvaggio nel senso più angosciante del termine. Qualcuno cerca di riappropriarsi della città, camminandoci dentro.
lunedì 11 aprile 2011
Scrivere di sé
Scrivere di sé è un atto terapeutico che coinvolge i materiali dell'inconscio, la memoria; un atto euristico che fa scoprire livelli sconosciuti e sorprendenti, un mondo nuovo che sarebbe rimasto nelle potenzialità inespresse, non ci avrebbe arricchito di una umanità sempre suscettibile di trasformarsi in arte. Vale la pena parlarne e approfondire, allora.
domenica 10 aprile 2011
Domande difficili
Non fare la cosa giusta, di Alessandro Berselli, parla di un informatore medico scientifico con una vita in apparenza felice, ma evidentemente esposta alla catastrofe improvvisa: durante un incontro con l'amante riceve una telefonata a cui non risponde. Scoprirà dopo che si trattava della figlia, che verrà uccisa. Avrebbe potuto salvarla se avesse risposto? Il tema è di quelli che ti prendono e ti fanno leggere inevitabilmente fino in fondo.
sabato 9 aprile 2011
Edizioni d'arte
Che bello leggervi e che bella sorpresa trovare le nostre edizioni qui su LPELS.
Un autore solitamente pubblicato dalla Einaudi che porta i propri testi per una edizione d’arte ci ha onorato e con Gianni Bolis (grande artista con mostre attive ovunque, dai musei al Vaticano) non poteva che essere una collaborazione pressocche’ perfetta.
Ogni copia e’ realizzata a mano e ogni opera del Bolis è diversa, ogni esemplare e’ quindi unico.
Ultima cosa che va precisata: non costano tanto e da Mendrisio – dove siamo – spediamo ovunque.
Un autore solitamente pubblicato dalla Einaudi che porta i propri testi per una edizione d’arte ci ha onorato e con Gianni Bolis (grande artista con mostre attive ovunque, dai musei al Vaticano) non poteva che essere una collaborazione pressocche’ perfetta.
Ogni copia e’ realizzata a mano e ogni opera del Bolis è diversa, ogni esemplare e’ quindi unico.
Ultima cosa che va precisata: non costano tanto e da Mendrisio – dove siamo – spediamo ovunque.
E' il commento di mauro Paolocci, delle Edizioni Fuoridalcoro alla pubblicazione su Lpels dei versi di Giancarlo Consonni.
venerdì 8 aprile 2011
150 anni d'Italia
Una storia d'Italia in poche righe: la carrellata di eventi che hanno fatto del nostro paese qualcosa di unico, comico e drammatico; in occasione dei centocinquant'anni dell'unità, una sintesi che rende ragione della complessità di una storia tormentata e piena di sorprese. Un'occasione per riflettere su chi siamo veramente.
Ruby
Certe volte c'è da chiedersi fino a che punto possa arrivare il cinismo umano, l'indifferenza di fronte alla verità. Qualcuno si domanda se alcune scelte non significhino una rinuncia al magistero della propria coscienza, il tramonto della società civile e democratica.
giovedì 7 aprile 2011
ZBIGNIEW HERBERT A ORVIETO
Domenica 10 aprile 2011, ore 18
Palazzo Soliano, Sala Emilio Greco
ZBIGNIEW HERBERT A ORVIETO
Evento organizzato in collaborazione con il Museo Regionale di Sandomierz, l’Associazione Lingue e Cultura e l’Istituto Polacco di Roma, con la partecipazione della poetessa Krystyna Lenkowska
Letture a cura di Carmine Arvonio con interventi di Matteo Romoli al flauto traverso
Introduce Leonardo Masi
Palazzo Soliano, Sala Emilio Greco
ZBIGNIEW HERBERT A ORVIETO
Evento organizzato in collaborazione con il Museo Regionale di Sandomierz, l’Associazione Lingue e Cultura e l’Istituto Polacco di Roma, con la partecipazione della poetessa Krystyna Lenkowska
Letture a cura di Carmine Arvonio con interventi di Matteo Romoli al flauto traverso
Introduce Leonardo Masi
martedì 5 aprile 2011
Mario Lunetta
Mario Lunetta nasce e cresce alla Garbatella. Sperimentatore nei più diversi generi letterari e artistici, ha collaborato ai programmi culturali della RAI e a decine di giornali e riviste italiane e straniere, tra cui l'Unità, il Corriere della Sera, Il Messaggero, Rinascita, il manifesto, Liberazione. Nel 2004 ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa sezione Poesia. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Alessandro Tassoni alla carriera [1] . Curatore di importanti antologie (Il surrealismo, Roma, Editori riuniti, 1976; Poesia italiana oggi, Roma, Newton Compton, 1981; Poesia italiana della contraddizione (con Franco Cavallo) Roma, Newton Compton, 1989), ha introdotto e curato opere, tra gli altri, di Italo Svevo, Emily Bronte, Emile Zola, Federico De Roberto, Gustave Flaubert, Dino Campana.
lunedì 4 aprile 2011
Per capire
“Nemmeno il mercurio del barometro è variabile come queste categorie di passeggeri che, quando la nave solca superbamente le acque, impallidiscono d’ammirazione e giurano che il comandante è il più grande di tutti i comandanti mai esistiti, e perfino propongono una sottoscrizione per offrirgli una targa ricordo; ma se la mattina dopo la brezza è calata e le vele penzolano inutili tornano a scuoter la testa e a labbra strette sibilano di sperar bene che il comandante sia un marinaio, e aggiungono di dubitarne profondamente.”
Charles Dickens “America”
Quest'epigrafe la troviamo su un articolo di Stefanie Golisch che s'interroga su ciò che accade oggi in quel calderone esplosivo, o meglio esploso, che è il medioriente
Charles Dickens “America”
Quest'epigrafe la troviamo su un articolo di Stefanie Golisch che s'interroga su ciò che accade oggi in quel calderone esplosivo, o meglio esploso, che è il medioriente
venerdì 1 aprile 2011
lunedì 28 marzo 2011
Senzio Mazza
Senzio (Linguaglossa), poeta e critico d'arte, vive a Scandicci. Fin da giovanissimo si è dedicato alla letteratura. Per motivi di lavoro si è trasferito a Firenze. Non ha seguito mode letterarie, ma ha preferito seguire proprie ricerche sul post-ermetismo. Negli anni Cinquanta ha collaborato col prof. Giorgio Piccitto per la formazione del vocabolario siciliano. Negli anni in cui i dialetti cominciavano a sparire ha voluto scrivere in dialetto siciliano, pur senza tralasciare la lingua italiana. E' entrato a far parte del gruppo di poeti che gravita attorno al "Pianeta Poesia" ed è presente nell'antologia Poesia del Novecento in Toscana curata da Franco Manescalchi. Per tre anni consecutivi assieme ad altri poeti è stato presente su invito del Consolato italiano di Ginevra alla "Settimana della lingua italiana nel mondo". Collabora con le riviste "Lumìe di Sicilia" diretta da Mario Gallo e "Arba Sicula" diretta da Gaetano Cipolla della "St.John's University" di New York.
Ha pubblicato: Crusti di sali (Croste di sale) (1987, poesia in dialetto siciliano), Scagghi di sciara (Scaglie di sciara) (2001, poesia in dialetto siciliano), Le rosse stagioni (2003, poesia), Ballata de li spiriti (Ballata degli spiriti) (2004, poesia in dialetto siciliano), Genti di Lingua-Rossa (Genti di Linguaglossa) (2004, poesia in lingua e dialetto siciliano), Anacasta (2006, poesia), L'ultima Via Crucis di S. Incorpora (2009, poesia), L'èbbichi di l'arma (Le epoche dell'anima) (2010, poesia in dialetto siciliano), Infime dissonanze (2010, poesia).
Dal 1960 ha conseguito diversi primi premi in concorsi letterari: "Bergamo e provincia"; "Valente Faustini" Piacenza; "G.D. Guerrazzi" Livorno; "Penna d'Oro" Ancona; "Lanciano"; "Penisola sorrentina" Sorrento; "L'iride" Cava de' Tirreni; "Ignazio Buttitta" Favara (due volte); "Città di Marineo" Palermo; "Fonte d'Ippocrene" Modena; "Vann'Antò-Saitta" Messina; "Guido Modena", San Felice (Modena); "Città di Giarre" (due volte); "Baronessa di Carini" Palermo.
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri: M. Barletta, L. Bertolani, G. Cavarra, M. Dilettoso, A. Guidi, C. Infarinato, F. Manescalchi, F. Restivo, M. Scalabrino, M. Sodi.
Ha pubblicato: Crusti di sali (Croste di sale) (1987, poesia in dialetto siciliano), Scagghi di sciara (Scaglie di sciara) (2001, poesia in dialetto siciliano), Le rosse stagioni (2003, poesia), Ballata de li spiriti (Ballata degli spiriti) (2004, poesia in dialetto siciliano), Genti di Lingua-Rossa (Genti di Linguaglossa) (2004, poesia in lingua e dialetto siciliano), Anacasta (2006, poesia), L'ultima Via Crucis di S. Incorpora (2009, poesia), L'èbbichi di l'arma (Le epoche dell'anima) (2010, poesia in dialetto siciliano), Infime dissonanze (2010, poesia).
Dal 1960 ha conseguito diversi primi premi in concorsi letterari: "Bergamo e provincia"; "Valente Faustini" Piacenza; "G.D. Guerrazzi" Livorno; "Penna d'Oro" Ancona; "Lanciano"; "Penisola sorrentina" Sorrento; "L'iride" Cava de' Tirreni; "Ignazio Buttitta" Favara (due volte); "Città di Marineo" Palermo; "Fonte d'Ippocrene" Modena; "Vann'Antò-Saitta" Messina; "Guido Modena", San Felice (Modena); "Città di Giarre" (due volte); "Baronessa di Carini" Palermo.
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri: M. Barletta, L. Bertolani, G. Cavarra, M. Dilettoso, A. Guidi, C. Infarinato, F. Manescalchi, F. Restivo, M. Scalabrino, M. Sodi.
venerdì 25 marzo 2011
Giacomo D'Angelo
Giacomo D’Angelo (Bolognano, 1939), pubblicista, vive e lavora a Pescara. Ha collaborato a quotidiani, riviste, RAI regionale, emittenti radiotelevisive private, con articoli letterari, scritti polemici e di costume, rubriche di libri. Redattore per venti anni del periodico “Il dibattito”, attualmente scrive sulla “Rivista Abruzzese”, “Oggi e domani”, “Vario”, “Il Sale”.
Ha pubblicato in volume: Mi dichiaro estraneo (Samizdat, Pescara 1998), Un passeggero in transito (Samizdat, Pescara 2000), “Introduzione” a Luciano Bianciardi, Un volo e una canzone (ExCogita, Milano 2002), “Introduzione” a Orio Vergani, Quando Gabriele s’innamorò di quella comica (Textus, L’Aquila 2005), Raffaele Mattioli in L’Abruzzo nel Novecento (Ediars, Pescara 2004), L’infinito di un estroso fanciullo, in Arte e Dinastia 1895-2006 (La Cassandra, Pineto 2007), L’editoria in La cultura in Abruzzo dal secondo dopoguerra ad oggi (Ediars, Pescara 2006), Editoria assistita in Tipografia e editoria in Abruzzo e Molise (Rubbettino, Soveria Mannelli 2007) e Cantastorie della Rivoluzione. Nâzim Hikmet - Joyce Lussu - Velso Mucci (Solfanelli, Chieti 2008).
Ha pubblicato in volume: Mi dichiaro estraneo (Samizdat, Pescara 1998), Un passeggero in transito (Samizdat, Pescara 2000), “Introduzione” a Luciano Bianciardi, Un volo e una canzone (ExCogita, Milano 2002), “Introduzione” a Orio Vergani, Quando Gabriele s’innamorò di quella comica (Textus, L’Aquila 2005), Raffaele Mattioli in L’Abruzzo nel Novecento (Ediars, Pescara 2004), L’infinito di un estroso fanciullo, in Arte e Dinastia 1895-2006 (La Cassandra, Pineto 2007), L’editoria in La cultura in Abruzzo dal secondo dopoguerra ad oggi (Ediars, Pescara 2006), Editoria assistita in Tipografia e editoria in Abruzzo e Molise (Rubbettino, Soveria Mannelli 2007) e Cantastorie della Rivoluzione. Nâzim Hikmet - Joyce Lussu - Velso Mucci (Solfanelli, Chieti 2008).
lunedì 21 marzo 2011
Liu Xiaobo
Liu Xiaobo (刘晓波in cinese; Changchun, 28 dicembre 1955) è un critico letterario, scrittore e docente cinese, attivo da molti anni nella difesa dei diritti umani nel suo Paese.
L'8 dicembre 2008 Liu Xiao Bo è stato arrestato a causa della sua adesione al movimento «Charta 08», di cui è il primo firmatario, ed è stato detenuto in un luogo segreto, sebbene l'arresto sia stato formalizzato solo il 23 giugno 2009. L'accusa è quella di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo; il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata confermata in appello l'11 febbraio 2010[1].
L'8 ottobre 2010 è stato insignito del Premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina» [2] [3]. È il primo cinese a ricevere un premio Nobel mentre risiede in Cina[4], ed è la terza persona a ricevere il riconoscimento per la Pace mentre si trova in prigione, dopo Carl von Ossietzky (1935) e Aung San Suu Kyi (1991).
L'8 dicembre 2008 Liu Xiao Bo è stato arrestato a causa della sua adesione al movimento «Charta 08», di cui è il primo firmatario, ed è stato detenuto in un luogo segreto, sebbene l'arresto sia stato formalizzato solo il 23 giugno 2009. L'accusa è quella di “incitamento alla sovversione del potere dello stato”. Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo; il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata confermata in appello l'11 febbraio 2010[1].
L'8 ottobre 2010 è stato insignito del Premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina» [2] [3]. È il primo cinese a ricevere un premio Nobel mentre risiede in Cina[4], ed è la terza persona a ricevere il riconoscimento per la Pace mentre si trova in prigione, dopo Carl von Ossietzky (1935) e Aung San Suu Kyi (1991).
giovedì 17 marzo 2011
La nostra lingua
La lingua (detta anche favella, idioma, parlata; dal latino lingua; probabilmente dalla radice indoeuropea *dang-va[1]) è il modo concreto e determinato storicamente in cui si manifesta la capacità del linguaggio umano dal quale si distingue in senso proprio. I tratti comuni che individuano una lingua sono il vocabolario, il sistema fonematico comune, la grammatica e la sintassi, lo stile e la pragmatica; nel caso vi siano sia una versione scritta che una orale, anche un sistema di segni comune[2].
domenica 13 marzo 2011
La passione del calcio
Un racconto rapsodico dedicato alla passione stessa: un sentimento che prima o poi riguarda tutti. Una scrittura accurata e vertiginosa, come è nello stile di Krauspenhaar, che mescola lo sport alla letteratura, la poesia al quotidiano, la cultura alta e quella bassa, disegnando un profilo della contemporaneità italiana attraverso l'evocazione e l'interpretazione di alcune delle immagini del calcio che più la rappresentano: Sivori, Gianni Brera, Maradona, Gigi Riva, i Mondiali. Un romanzo autobiografico sull'Italia calcistica degli ultimi cinquant'anni, un viaggio nella memoria che porta il nostro sport nazionale a farsi metafora di ogni passione.
F. Krauspenhaar, La passione del calcio, Perdisa Pop
F. Krauspenhaar, La passione del calcio, Perdisa Pop
giovedì 10 marzo 2011
Porci di fronte ai maiali
Pòrci oppure Pórci? È nell'ambiguità del pòrci/pórci che si giuoca questa scrittura esilarante e durissima, velenosa e irridente. Uomini idioti che dilapidano fortune con prostitute dell'Est; donne "eleganti" a caccia di sesso a buon mercato; genitori imbecilli che allevano piccoli e insopportabili mostri. E tutti votati al fitness, alla moda, alla chiacchiera insulsa; tutti, gli uni di fronte agli altri, sulla linea del pòrci/pórci. L'indifferenza come virtù, la mediocrità come valore, l'ignoranza come stile di vita. Uno sguardo disincantato, un affresco a tinte forti, senza scampo, della nostra società stracciona.
Tartarini Beniamino, Porci di fronte ai maiali. Storie per uomini che parlano poco, Clinamen
Tartarini Beniamino, Porci di fronte ai maiali. Storie per uomini che parlano poco, Clinamen
lunedì 7 marzo 2011
Antonio Pibiri
Antonio Pibiri è nato a Sassari e risiede ad Alghero. Il mondo che rimane è il suo secondo libro di poesia dopo Di quinta in Quinta (Magnum editore – Sassari, 2007)
venerdì 4 marzo 2011
I due viaggiatori. Alla scoperta del mondo con Odoardo Beccari ed Emilio Salgari
C'è Odoardo, l'uomo che abbraccia il mondo con la sua irrequietezza, con la sua voglia di conoscere popoli e continenti, di toccare con mano. Il battito di ali di una farfalla sconosciuta vale più di una cattedra universitaria. Dategli una foresta vergine e si sentirà al settimo cielo. La sua giovinezza è tutta qui. E c'è Emilio, l'uomo che se ne rimane a casa, però è attratto da tutto quanto è remoto, sconosciuto, diverso. Un nome che profuma di esotico è quanto basta per giocare con i sogni. E lui no, ma i suoi personaggi attraversano tutti i continenti, si muovono per spirito di avventura, di scommessa, di sfida. Odoardo Beccari ed Emilio Salgari. L'esploratore e lo scrittore. Lo scienziato e l'inventore di storie. L'uomo che ha toccato il mondo con mano e l'ufficiale di marina mancato. Così diversi, ma anche così simili. Il viaggiatore in carne e ossa, che calpesta il mondo con i suoi piedi. Il viaggiatore della fantasia, per cui l'avventura non presuppone uno spazio fisico, ma solo gli orizzonti che la mente può scorgere. I due modi di viaggiare. E chissà chi è andato più lontano.
Paolo Ciampi, I due viaggiatori. Alla scoperta del mondo con Odoardo Beccari ed Emilio Salgari, Mauro Pagliai
Paolo Ciampi, I due viaggiatori. Alla scoperta del mondo con Odoardo Beccari ed Emilio Salgari, Mauro Pagliai
domenica 27 febbraio 2011
Giuseppe Limone
Il ‘pudore’ ha da fare, certo, con la ‘questità’ di quest’uomo e con la sua resistenza iresistibile a essere ridotto in un fantoccio della conoscenza, in un ‘seriale’4. Ma, d’altra parte, come lo stesso Mounier magistralmente rileva, non bisogna nemmeno pensare che il personalismo si limiti a pretendere che si tenga conto delle più minute diversità degli uomini1.
Il pudore va pensato, infatti, non solo per istituire un pensiero adeguato alle massime e minime diversità di ogni persona da ogni altra – ma anche il mondo totalizzante di Huxley potrebbe far questo2 - e non solo per istituire una zona di rispetto, per la persona, da non invadere mai, ma anche per dar vita a un atteggiamento specifico che, sapendo che l’uomo non è mero ‘oggetto’, ma centro profondo di risorse e di atti, a questo centro nascosto apra varchi propiziandone le possibili espressioni.
Un tale ‘pudore’, perciò, va pensato non solo in termini di ‘rispetto’, ma di ‘speranza’. Si tratta, infatti, nella valorizzazione di questa speranza e di quelle possibilità, di predisporre sempre le condizioni – concettuali, strutturali, assiologiche – perché possano ricevere varchi i primi atti creativi della vita personale.
(Giuseppe Limone)
Il pudore va pensato, infatti, non solo per istituire un pensiero adeguato alle massime e minime diversità di ogni persona da ogni altra – ma anche il mondo totalizzante di Huxley potrebbe far questo2 - e non solo per istituire una zona di rispetto, per la persona, da non invadere mai, ma anche per dar vita a un atteggiamento specifico che, sapendo che l’uomo non è mero ‘oggetto’, ma centro profondo di risorse e di atti, a questo centro nascosto apra varchi propiziandone le possibili espressioni.
Un tale ‘pudore’, perciò, va pensato non solo in termini di ‘rispetto’, ma di ‘speranza’. Si tratta, infatti, nella valorizzazione di questa speranza e di quelle possibilità, di predisporre sempre le condizioni – concettuali, strutturali, assiologiche – perché possano ricevere varchi i primi atti creativi della vita personale.
(Giuseppe Limone)
mercoledì 23 febbraio 2011
Luigi di Ruscio 1930-2011
Autodidatta (consegue soltanto la licenza di quinta elementare), svolge diversi mestieri, e studia da solo classici americani, francesi e russi, la filosofia greca, saghe della mitologia nordica, l'opera di Benedetto Croce. Nel 1953 una giuria presieduta da Salvatore Quasimodo gli assegna il premio Unità. Nel 1957 si trasferisce in Norvegia, dove lavora per quarant'anni in una fabbrica metallurgica, e si sposa con una cittadina norvegese, da cui avrà quattro figli.
Oltre alla produzione libraria, ha collaborato con lavori poetici e interventi in prosa a varie riviste e giornali (tra gli altri: Momenti, Il contemporaneo, Realismo lirico, Ombre rosse, Alfabeta, Il Manifesto, Azimut).
Oltre alla produzione libraria, ha collaborato con lavori poetici e interventi in prosa a varie riviste e giornali (tra gli altri: Momenti, Il contemporaneo, Realismo lirico, Ombre rosse, Alfabeta, Il Manifesto, Azimut).
venerdì 18 febbraio 2011
Idee di cinema
«Nessun’altra arte come il cinema va direttamente ai nostri sentimenti, allo spazio crepuscolare nel profondo della nostra anima, sfiorando soltanto la nostra coscienza diurna.» Così, con poche parole dense di suggestioni, Ingmar Bergman restituisce l’essenza del suo cinema. Come lui, numerosi registi e teorici hanno scelto di raccontare attraverso la scrittura la propria idea di un mezzo espressivo tanto versatile da potersi declinare in innumerevoli forme. Questa antologia intende ripercorrere, in compagnia dei loro testi più illuminanti, il percorso che va dalle scoperte dei fratelli Lumière all’inesauribile inventiva delle avanguardie, dal rigore di Ejzens?tejn al neorealismo di Rossellini, dalla rivoluzione della Nouvelle Vague al segno inconfondibile di autori come Bresson, Pasolini, Antonioni e Wenders. Non di sole idee però si compone il volume, ma anche di pratica di cinema: si sono infatti privilegiati quegli scritti che non scaturivano unicamente dalla riflessione teorica a tavolino, ma soprattutto da un confronto concreto e appassionato con la macchina da presa. Il risultato è una storia del cinema atipica perché vista dal di dentro, alla ricerca del cuore pulsante di un'arte in bilico tra sogno e realtà, che non smette mai di sorprendere e conquistare.
martedì 15 febbraio 2011
Fabio Franzin
Fabio Franzin è nato nel 1963 a Milano. Vive a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Ha pubblicato le seguenti opere di poesia.
Nel dialetto Veneto-Trevigiano dell’Opitergino-Mottense:
El coeor dee paròe, Roma, Zone, 2000, prefazione di Achille Serrao. Canzón daa Provenza (e altre trazhe d’amór), Milano, Fondazione Corrente, 2005 (premio “Edda Squassabia 2004). Pare (padre), Spinea, Helvetia, 2006, introduzione di Bepi de Marzi. Mus.cio e roe (Muschio e spine), Sasso Marconi, Le voci della luna, 2007, 2a ed. 2008, introduzione di Edoardo Zuccato, “Premio S. Pellegrino Terme 2007”, “Superpremio Insula Romana 2007”, “Premio Guido Gozzano 2008”, Premio speciale della giuria ”Antica Badia di S. Savino 2008”. Erba e aria, Rimini, Fara, 2008, nell’Antologia “Dall’Adige all’Isonzo – Poeti a Nord-Est” (a cura di Alessandro Ramberti, introduzione di Chiara De Luca e Massimo Sannelli). Fra but e ortìghe (fra germogli e ortiche), Montereale Valcellina, Circolo Culturale Menocchio, 2008. Fabrica, Borgomanero, Atelier, 2009, 2a ed. 2010, “Premio Pascoli 2009”, “Premio Baghetta 2010”. Rosario de siénzhi (Rosario di silenzi – Rožni venec iz tišine), Postaja Topolove, 2010, edizione trilingue con traduzione in sloveno di Marko Kravos. Siénzhio e orazhión (Silenzio e preghiera), prefazione di Franca Grisoni, Motta di Livenza, Edizioni Prioritarie, 2010.
In lingua:
Il groviglio delle virgole, Grottammare, Stamperia dell’arancio, 2005, premio “Sandro Penna 2004 sezione inedito” con introduzione di Elio Pecora. Entità, in E-book, Biagio Cepollaro E-dizioni, 2007.
*
Nel 2009, La rivista Atelier gli ha dedicato, monograficamente, il n°53. Nel 2010 ha vinto il premio “Giacomo Noventa – Romano Pascutto”. Sue poesie, accolte in molteplici riviste in Italia e all’estero, sono state tradotte in inglese, francese, cinese, arabo, tedesco, spagnolo, catalano e sloveno.
*
Il 19 dicembre p. v., presso “Le voci della luna” è uscita la raccolta “Co’e man monche” (Con le mani mozzate), canto straziato di un milione di cassintegrati nell’Italia odierna. La prefazione è curata da Manuel Cohen.
Nel dialetto Veneto-Trevigiano dell’Opitergino-Mottense:
El coeor dee paròe, Roma, Zone, 2000, prefazione di Achille Serrao. Canzón daa Provenza (e altre trazhe d’amór), Milano, Fondazione Corrente, 2005 (premio “Edda Squassabia 2004). Pare (padre), Spinea, Helvetia, 2006, introduzione di Bepi de Marzi. Mus.cio e roe (Muschio e spine), Sasso Marconi, Le voci della luna, 2007, 2a ed. 2008, introduzione di Edoardo Zuccato, “Premio S. Pellegrino Terme 2007”, “Superpremio Insula Romana 2007”, “Premio Guido Gozzano 2008”, Premio speciale della giuria ”Antica Badia di S. Savino 2008”. Erba e aria, Rimini, Fara, 2008, nell’Antologia “Dall’Adige all’Isonzo – Poeti a Nord-Est” (a cura di Alessandro Ramberti, introduzione di Chiara De Luca e Massimo Sannelli). Fra but e ortìghe (fra germogli e ortiche), Montereale Valcellina, Circolo Culturale Menocchio, 2008. Fabrica, Borgomanero, Atelier, 2009, 2a ed. 2010, “Premio Pascoli 2009”, “Premio Baghetta 2010”. Rosario de siénzhi (Rosario di silenzi – Rožni venec iz tišine), Postaja Topolove, 2010, edizione trilingue con traduzione in sloveno di Marko Kravos. Siénzhio e orazhión (Silenzio e preghiera), prefazione di Franca Grisoni, Motta di Livenza, Edizioni Prioritarie, 2010.
In lingua:
Il groviglio delle virgole, Grottammare, Stamperia dell’arancio, 2005, premio “Sandro Penna 2004 sezione inedito” con introduzione di Elio Pecora. Entità, in E-book, Biagio Cepollaro E-dizioni, 2007.
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Nel 2009, La rivista Atelier gli ha dedicato, monograficamente, il n°53. Nel 2010 ha vinto il premio “Giacomo Noventa – Romano Pascutto”. Sue poesie, accolte in molteplici riviste in Italia e all’estero, sono state tradotte in inglese, francese, cinese, arabo, tedesco, spagnolo, catalano e sloveno.
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Il 19 dicembre p. v., presso “Le voci della luna” è uscita la raccolta “Co’e man monche” (Con le mani mozzate), canto straziato di un milione di cassintegrati nell’Italia odierna. La prefazione è curata da Manuel Cohen.
giovedì 10 febbraio 2011
Grazia Vaeasani
Nella sala d'attesa di un aeroporto si trovano a passare la notte Alfredo, ex attore di film hardcore di mezz'età, e Gioia, una giovane giornalista musicale reduce da una storia d'amore finita. L'aereo per Palermo su cui Gioia deve salire subisce un ritardo che la tiene inchiodata lì, in attesa che la situazione si sblocchi. Alfredo, invece, sembra frequentare l'aeroporto per altre ragioni. In un crescendo di repulsione e attrazione, Gioia rischia di cadere in una trappola tesale dall'uomo, che la seduce con la lucidità e il disincanto di un "darwiniano" luciferino, ma che sembra conoscere i sentimenti molto più di lei. Alfredo smonta a uno a uno i luoghi comuni dell'amore di cui parla Gioia e lei ne verrà quanto meno spiazzata. Quello che si crea tra di loro è un vuoto d'aria, uno sbilanciamento, un cambio di posizione, la sospensione di un giudizio, quasi il loro incontro segnasse un cambio di rotta nelle proprie vite o, comunque, un imprevisto: un'occasione da prendere o lasciare. Il DVD allegato, "From Medea", è stato realizzato da Giostra Film in occasione della messa in scena teatrale prodotta dall'Arena del Sole Nuova Scena Teatro Stabile di Bologna nel corso della stagione 2007-2008.
Vuoto d'aria, Transeuropa Edizioni
Vuoto d'aria, Transeuropa Edizioni
martedì 8 febbraio 2011
Cent'anni di Mqrquez
Gabriel José de la Concordia García Márquez (Aracataca, 6 marzo 1927[1]) è uno scrittore e giornalista colombiano, insignito, nel 1982, del Premio Nobel per la letteratura.
La sua notorietà si deve principalmente alla attività di scrittore, nella quale si è espresso ad un altissimo livello, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo. Considerato il maggior esponente del cosiddetto realismo magico in narrativa, ha contribuito a rilanciare fortemente l'interesse per la letteratura latinoamericana.
La sua prosa è sempre scorrevole, ricchissima, immaginifica e costantemente pervasa di una amara ironia; la struttura dei suoi romanzi complessa e articolata, con frequenti intrecci fra realtà e fantasia, fra storia e leggenda, con una grande padronanza nel gestire diversi piani di lettura, anche allegorici, oltre che di un uso sapiente dei flashback e dello svolgersi di vicende parallele
La sua notorietà si deve principalmente alla attività di scrittore, nella quale si è espresso ad un altissimo livello, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo. Considerato il maggior esponente del cosiddetto realismo magico in narrativa, ha contribuito a rilanciare fortemente l'interesse per la letteratura latinoamericana.
La sua prosa è sempre scorrevole, ricchissima, immaginifica e costantemente pervasa di una amara ironia; la struttura dei suoi romanzi complessa e articolata, con frequenti intrecci fra realtà e fantasia, fra storia e leggenda, con una grande padronanza nel gestire diversi piani di lettura, anche allegorici, oltre che di un uso sapiente dei flashback e dello svolgersi di vicende parallele
giovedì 3 febbraio 2011
La seduzione rudimentale
INCIPIT
Ho spezzato la prolungata e spontanea astinenza sessuale seguita alla separazione. Con un impotente. Giornalista un tempo famoso, temuto, vezzeggiato, la sua carriera ha conosciuto quella parabola che hanno le comete. Capita a chi si distrae, obnubilato da un successo che viene frainteso per onnipotenza. Ama i giocattoli, come tutti gli uomini infantili. I giocattoli di un uomo benestante che ha superato la cinquantina spesso sono una macchina sportiva, elettrodomestici tecnologici e mobili di design scelti per delega da un arredatore mediocremente dotato. C’è poi sempre una vecchia tata o una giovane colf che li accudisce. Lui ha tutto questo, ma si lamenta, gigioneggiando con presunte disgrazie umane e professionali, in cerca di commiserazione e coccole, come tutti e malgrado tutto.
È gennaio. Propone un film per potermi mostrare lo schermo cinematografico. Vorrei ascoltare musica, ma lui non sa far funzionare l’impianto. Finiamo a letto con l’ovvietà di una sceneggiatura mal congegnata. Spogliato, lo vedo in tutta la sua penosa maturità. Le spalle curve come un ombrello semi-chiuso. La pelle grassa, cadente e grigia. Qualche ciuffo di peli sulle scapole. Provo ad amarlo, a baciarlo, ad accarezzarlo. L’erezione che avevo colto sul divano del salotto si sta spegnendo. Lo prendo in bocca e con la mano. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e provo a montarlo. Mi tolgo. Mi stendo. Lo abbraccio. Farfuglia spiritosaggini. Prova a cambiare i ruoli. Si mette inginocchiato sul letto e tenta di penetrarmi a una velocità che trascolora nella rabbia. Sempre più rapido dentro e fuori e sempre più palese l’insuccesso.
È sudato. Rinuncia e si sdraia. Il suo collo ha un odore di rancido.
La seduzione rudimentale” di Emilia Dagmar, SenzaPatria Editore, € 5.00
Ho spezzato la prolungata e spontanea astinenza sessuale seguita alla separazione. Con un impotente. Giornalista un tempo famoso, temuto, vezzeggiato, la sua carriera ha conosciuto quella parabola che hanno le comete. Capita a chi si distrae, obnubilato da un successo che viene frainteso per onnipotenza. Ama i giocattoli, come tutti gli uomini infantili. I giocattoli di un uomo benestante che ha superato la cinquantina spesso sono una macchina sportiva, elettrodomestici tecnologici e mobili di design scelti per delega da un arredatore mediocremente dotato. C’è poi sempre una vecchia tata o una giovane colf che li accudisce. Lui ha tutto questo, ma si lamenta, gigioneggiando con presunte disgrazie umane e professionali, in cerca di commiserazione e coccole, come tutti e malgrado tutto.
È gennaio. Propone un film per potermi mostrare lo schermo cinematografico. Vorrei ascoltare musica, ma lui non sa far funzionare l’impianto. Finiamo a letto con l’ovvietà di una sceneggiatura mal congegnata. Spogliato, lo vedo in tutta la sua penosa maturità. Le spalle curve come un ombrello semi-chiuso. La pelle grassa, cadente e grigia. Qualche ciuffo di peli sulle scapole. Provo ad amarlo, a baciarlo, ad accarezzarlo. L’erezione che avevo colto sul divano del salotto si sta spegnendo. Lo prendo in bocca e con la mano. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e provo a montarlo. Mi tolgo. Mi stendo. Lo abbraccio. Farfuglia spiritosaggini. Prova a cambiare i ruoli. Si mette inginocchiato sul letto e tenta di penetrarmi a una velocità che trascolora nella rabbia. Sempre più rapido dentro e fuori e sempre più palese l’insuccesso.
È sudato. Rinuncia e si sdraia. Il suo collo ha un odore di rancido.
La seduzione rudimentale” di Emilia Dagmar, SenzaPatria Editore, € 5.00
lunedì 24 gennaio 2011
Il codice borgia della società italiana
È un peana rivolto agli italiani perché comincino a uscire dalle sabbie mobili del familismo amorale, che vede nel Codice Borgia il marchingegno con cui, eludendo le leggi, i potenti mantengono i propri privilegi. L'autore essendo medico, immagina di svolgere un consulto al capezzale di un'Italia prostrata e piagata da questa secolare malattia.
Alberto Alinovi, Il codice borgia della società italiana, Silva
Alberto Alinovi, Il codice borgia della società italiana, Silva
domenica 23 gennaio 2011
A guardarsi intorno in questi tempi c'è da temere il peggio: la confusione impera sovrana, nella società, nella famiglia, nella politica, in ogni ambito del nostro quotidiano sembra essersi infiltrato il veleno del non senso e dell'indifferenza che fa apparire tutto uguale, in una marmellata che travolge ruoli, incarichi, impegni e che ci rende sempre più fragili, sempre meno disposti a mettere le mani alla costruzione di un futuro migliore, a meno che non cominciamo, tutto, a sognare un mondo nuovo
lunedì 17 gennaio 2011
Il quinto principio
Urania, a dicembre, propone Il Quinto Principio, dell’italiano Vittorio Catani, Storie del tempo e dello spazio, dell’americano Anthony Boucher e Rivelazione /2, dell’inglese Alastair Reynolds, romanzi “ripartiti” tra Urania “regular”, Urania supplemento e Urania Collezione. I volumi - appena usciti/in uscita - sono, come sempre, arricchiti dalle splendide copertine di Franco Brambilla (il quale, proprio domani, inaugurerà la mostra Urania&Co, nell’ambito della la XVI Mostra del Libro di Cavallermaggiore (Cuneo), dedicata all’astronomia e ideale conclusione, come evento accreditato, dell’Anno Internazionale dell’Astronomia, proclamato, dall’ONU, proprio per il 2009).
venerdì 14 gennaio 2011
Videolezioni
Come nasce il romanzo
Il prof. Giuseppe Panella, docente alla Scuola Superiore Normale di Pisa, ci accompagna in un viaggio attraverso la storia di quella realtà esclusivamente umana che è in raccontare.
Il prof. Giuseppe Panella, docente alla Scuola Superiore Normale di Pisa, ci accompagna in un viaggio attraverso la storia di quella realtà esclusivamente umana che è in raccontare.
lunedì 10 gennaio 2011
Le pagine colpiscono per l’eleganza della scrittura, che si fa spesso ricerca dei suoni, alternando un ritmo ora incalzante, ora largo. Così ogni poesia diventa un piccolo concerto, e l’invito ad ascoltarlo viene dal titolo della parte centrale del libro: «Onore al silenzio». Le parole appaiono talvolta ermetiche, ma la comunicazione non viene mai sospesa. Al contrario, è sempre evocata, pone interrogativi, cerca il dialogo, rivolgendosi a seconde persone immaginarie, per non far perdere mai la strada della lettura. È facile intuire il rapporto privilegiato di Leronni con la scrittura, che riesce a modellare con grande naturalezza. E senza presunzione, nonostante non sia proprio un poeta esordiente, ed abbia già esperienza di pubblicazioni su riviste nazionali.
Polvere del bene è un libro da leggere dall’inizio alla fine, trasportati dalla forte spinta emozionale, che regge fino all’ultimo verso, che non stanca, che sorprende sempre.
(dal corriere del mezzogiorno)
(dal corriere del mezzogiorno)
venerdì 7 gennaio 2011
Il magazzino delle alghe
Un uomo ha deciso di scoprire dove finiscono i manoscritti che manda a un consulente editoriale di nome Giulio Mozzi. Un'ossessione che lo porterà a cambiare città e lavoro: diventerà postino, si trasferirò a Padova, e col tempo riuscirà a farsi assegnare la via dove abita il lettore delle sue prose, e si vendicherà sottraendo ogni tanto alla sua posta le grosse buste sigillate che contengono le speranze di altri scrittori. Il giorno in cui il postino va in pensione decide di mandare un'ultima lunghissima lettera a Giulio Mozzi, confessando il suo piccolo crimine e offrendogli un campionario di voci, come prova dei suoi furti. Estratti di romanzi, racconti, saggi, plagi. Alcuni di questi scrittori nel frattempo sono diventati autori di valore.
Marino Magliani, Il magazzino delle alghe, Eumeswil
Marino Magliani, Il magazzino delle alghe, Eumeswil
mercoledì 5 gennaio 2011
La mia lotta - Knausgard
Il libro nasce dopo l.a morte del padre, quell’evento né è l’origine. E’ fatto di registrazioni di una memoria fotografica e ossessiva, preciso, Più reale del reale. Il primo libro de La mia lotta racconta del rapporto col padre , uomo lontano e freddo . La vita scorre nei minimi eventi ma il cardine è questo padre dispotico e indifferente al tempo stesso a cui rispondee forse con tanta appasionante fredda visione del proprio passato. una modalità che soprenderà di certo i lettori non abituati a questa “freddezza magnetica”, quasi una sorta di offerta sacrificale della vita che Knausgard sembra voler offrire in foma di libro, che non va definito romanzo forse trascrizone di un anima
domenica 2 gennaio 2011
come parlare di un libro senza averlo mai letto
Il pamphlet di Pierre Bayard, psicoanalista e insegnate di letteratura a Parigi, ha fatto già il giro del mondo, grazie soprattutto al suo titolo geniale, Comment parler de livres que l'on n'a pas lus?, che quasi sembra uno scioglilingua, una specie di gioco infantile per mettere a dura prova anche chi conosca il francese. L'idea è provocatoria: l'autore sostiene infatti che è legittimo, e creativo, parlare in diverse occasioni di libri che non si sono mai letti. In questo è ben lontano dal paternalismo di Daniel Pennac, in quanto sostiene che ognuno di noi, per ragioni antropologiche, psicologiche, ereditarie, ha in sé la propria biblioteca interiore che entra in conflitto con i libri veri, con la materialità di quelli con cui dobbiamo fare i conti nella vita. E allora ben venga la non-lettura, ovvero quell'operazione discorsiva che pretende di partire da una constatazione di non-verità. Ciò è possibile perché ogni singolo libro richiama un sistema di altri libri, per cui è sempre possibile rintracciare fili e corrispondenze che illuminino su quello che non conosciamo nello specifico.
In verità, Bayard non vuole proporci un manuale su che cosa fare per diventare dei lettori senza esserlo, ma piuttosto infrangere un grande tabù, quello della lettura a tutti i costi. Da lettore accanito, ci vuole suggerire quanto valga anche la mistificazione della lettura perché ci rende funambolici, seduttivi, capaci di usare le nostre qualità fantasmatiche applicandole anche a questi oggetti che rischiano, a volte, di fare paura. Bayard riporta esempi di grandi non lettori; Paul Valéry, ad esempio, che scrisse il suo celebre omaggio a Marcel Proust sulla "Nouvelle Revue Française" nel gennaio 1923, poco dopo la sua morte, dichiarando apertamente di aver letto della Recherche "un solo tomo"; Oscar Wilde, che non ebbe mai dubbi sulla necessità di liberarsi dalle costrizioni della lettura e che stigmatizzò questo atteggiamento in un articolo scritto per la "Pall Mall Gazette" dal titolo, appunto, To read, or not to read; e poi ancora Robert Musil, fino a Umberto Eco e a David Lodge, che sul tema ha costruito quasi uno stile di pensiero.
Insomma, questa riflessione, leggerissima, abbordabile, non inutilmente aneddotica, ci aiuta a non vergognarci davanti a un pubblico scelto di addetti ai lavori, o davanti a uno scrittore con cui ci capiti di dover parlare del suo ultimo capolavoro, o anche in un'aula di scuola, di aver perso un titolo, di non aver avuto voglia o tempo di leggere anche certi must, come l'Ulisse di James Joyce. Molto riuscito il capitolo intitolato Con chi si ama, in cui Bayard rilegge il film Ricomincio da capo, nel quale l'antipaticissimo e indifferente Bill Murray, grazie a una misteriosa magia per cui lo stesso giorno si ripete ossessivamente uguale a se stesso, riesce a conquistare Andie McDowell proprio recitandole il testo del Rigoletto che, in una delle innumerevoli ripetizioni di quell'unico giorno, lei gli aveva confessato di amare. E con questo precipitiamo nella grande illusione di pensare che due esseri siano tanto vicini "da far coincidere, almeno una volta, i loro libri interiori".
Camilla Valletti
In verità, Bayard non vuole proporci un manuale su che cosa fare per diventare dei lettori senza esserlo, ma piuttosto infrangere un grande tabù, quello della lettura a tutti i costi. Da lettore accanito, ci vuole suggerire quanto valga anche la mistificazione della lettura perché ci rende funambolici, seduttivi, capaci di usare le nostre qualità fantasmatiche applicandole anche a questi oggetti che rischiano, a volte, di fare paura. Bayard riporta esempi di grandi non lettori; Paul Valéry, ad esempio, che scrisse il suo celebre omaggio a Marcel Proust sulla "Nouvelle Revue Française" nel gennaio 1923, poco dopo la sua morte, dichiarando apertamente di aver letto della Recherche "un solo tomo"; Oscar Wilde, che non ebbe mai dubbi sulla necessità di liberarsi dalle costrizioni della lettura e che stigmatizzò questo atteggiamento in un articolo scritto per la "Pall Mall Gazette" dal titolo, appunto, To read, or not to read; e poi ancora Robert Musil, fino a Umberto Eco e a David Lodge, che sul tema ha costruito quasi uno stile di pensiero.
Insomma, questa riflessione, leggerissima, abbordabile, non inutilmente aneddotica, ci aiuta a non vergognarci davanti a un pubblico scelto di addetti ai lavori, o davanti a uno scrittore con cui ci capiti di dover parlare del suo ultimo capolavoro, o anche in un'aula di scuola, di aver perso un titolo, di non aver avuto voglia o tempo di leggere anche certi must, come l'Ulisse di James Joyce. Molto riuscito il capitolo intitolato Con chi si ama, in cui Bayard rilegge il film Ricomincio da capo, nel quale l'antipaticissimo e indifferente Bill Murray, grazie a una misteriosa magia per cui lo stesso giorno si ripete ossessivamente uguale a se stesso, riesce a conquistare Andie McDowell proprio recitandole il testo del Rigoletto che, in una delle innumerevoli ripetizioni di quell'unico giorno, lei gli aveva confessato di amare. E con questo precipitiamo nella grande illusione di pensare che due esseri siano tanto vicini "da far coincidere, almeno una volta, i loro libri interiori".
Camilla Valletti
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