giovedì 3 febbraio 2011

La seduzione rudimentale

INCIPIT

Ho spezzato la prolungata e spontanea astinenza sessuale seguita alla separazione. Con un impotente. Giornalista un tempo famoso, temuto, vezzeggiato, la sua carriera ha conosciuto quella parabola che hanno le comete. Capita a chi si distrae, obnubilato da un successo che viene frainteso per onnipotenza. Ama i giocattoli, come tutti gli uomini infantili. I giocattoli di un uomo benestante che ha superato la cinquantina spesso sono una macchina sportiva, elettrodomestici tecnologici e mobili di design scelti per delega da un arredatore mediocremente dotato. C’è poi sempre una vecchia tata o una giovane colf che li accudisce. Lui ha tutto questo, ma si lamenta, gigioneggiando con presunte disgrazie umane e professionali, in cerca di commiserazione e coccole, come tutti e malgrado tutto.
È gennaio. Propone un film per potermi mostrare lo schermo cinematografico. Vorrei ascoltare musica, ma lui non sa far funzionare l’impianto. Finiamo a letto con l’ovvietà di una sceneggiatura mal congegnata. Spogliato, lo vedo in tutta la sua penosa maturità. Le spalle curve come un ombrello semi-chiuso. La pelle grassa, cadente e grigia. Qualche ciuffo di peli sulle scapole. Provo ad amarlo, a baciarlo, ad accarezzarlo. L’erezione che avevo colto sul divano del salotto si sta spegnendo. Lo prendo in bocca e con la mano. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e provo a montarlo. Mi tolgo. Mi stendo. Lo abbraccio. Farfuglia spiritosaggini. Prova a cambiare i ruoli. Si mette inginocchiato sul letto e tenta di penetrarmi a una velocità che trascolora nella rabbia. Sempre più rapido dentro e fuori e sempre più palese l’insuccesso.
È sudato. Rinuncia e si sdraia. Il suo collo ha un odore di rancido.

La seduzione rudimentale” di Emilia Dagmar, SenzaPatria Editore, € 5.00