sabato 18 settembre 2010
L'albatros
Da molti critici come dal pubblico e dalla tradizione (soprattutto quello più giovanile, attratto dalle tinte mitiche, macabre e vagamente erotiche) I fiori del male viene considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri e innovative dell’ottocento francese e non. Il liricismo aulico ed ampolloso che si unisce a sfondi surreali di un modernismo ancora reduce della poetica romantica si tradusse, nei periodi successivi, nello stereotipo del Poeta Maledetto; chiuso in se stesso, a venerare i piaceri della carne e tradurre la propria visione del mondo in una comprensione di infinita sofferenza e bassezza. Estremamente ispirante fu anche l’intenso misticismo del linguaggio ed un rigore formale camuffato dall’ambigua moralità e dalle oscillanti posizioni in temi frequentemente metafisici e teologici.