giovedì 30 settembre 2010

Felice Paniconi

Felice Paniconi nasce a Colle Viglia, una piccola frazione del comune di Rivodutri (Rieti) il 15 febbraio 1953. Dopo gli studi elementari va in collegio a Loreto, Rezzato e Cermenate. Si diploma nel Liceo Classico Varrone di Rieti ed inizia gli studi universitari alla facoltà di Lettere “La Sapienza” di Roma. Ha come “maestri” Walter Pedullà, Tullio De Mauro, Alberto Asor Rosa, Luca Serianni... e partecipa alle “Serate romane del Beat 72 e nel 1977-78 alle attività del Laboratorio di Poesia di Elio Pagliarani presso la Galleria «La Tartaruga» di Roma, insieme a Claudio Giovanardi, Sandra Petrignani, Arnaldo Colasanti, Gualberto Alvino, Claudio Damiani e altri giovani scrittori romani.

Nel 1978 inizia a lavorare presso il Collegio Nazareno di Roma dove svolgerà la docenza fino al 1988. Nel 1980 si laurea in Lettere con il prof. Walter Pedullà, discutendo la tesi “Repertorio e analisi delle varianti tra “Il più lungo giorno” e i “Canti Orfici” di Dino Campana.

Nel 1992 consegue una seconda laurea in Materie Letterarie con il Grammatico Francesco Sabatini, discutendo la tesi “La feuille”: un testo tra Arnault e Leopardi, sull’analisi linguistica e poetica della poesia “Imitazione” di Giacomo Leopardi.

Nel 1987 pubblica Se della rima il bacio, Rossi & Spera Editore, Roma. Nel 2007 cura l’antologia poetica Rime Sabine, antologia di poeti per le Edizioni Libreria Croce e nel 2008, pubblica Demotica per le Edizioni Libreria Croce.

Ha creato, oltre alla squadra di calcio Società Sportiva di Santa Susanna negli anni ’70, I’Associazione Culturale APACRI (Associazione del Patrimonio Ambientale e Culturale di Rivodutri, insieme a validissimi studiosi e “curatori” del territorio di Rivodutri. L’Associazione, oltre ad aver organizzato numerosi convegni, ha pubblicato 10 numeri della rivista APACRI presentando moltissimi studi, ricerche e testi sul Comune di Rivodutri.

E’ stato promotore, e attualmente ne è il Presidente, del Premio di poesia S. Bernardino che si svolge a Stimigliano ed è giunto alla Undicesima edizione.

Dopo 30 anni passati nella capitale è tornato a Colle Viglia, nella sua terra tra cani, gatti e terra da coltivare.

mercoledì 29 settembre 2010

Danilo Mandolini (Osimo 1965), poeta, vive a Osimo. Ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: Diario di bagagli e di parole (1993, autoproduzione), A guardia del non ritorno (1994), Una misura incolmabile (1995, premio "Frascati-Chiusano" e "Il paese che non c'è"), L'anima del ghiaccio (1997, premio "Nuove Lettere"), Sul viso umano (2001, premio “Sandra Quaglierini” e premio “Insieme nell’arte”), La distanza da compiere (2004, premio “Erice Anteka” e “Città di Castrovillari-Francesco Varcasia”), Radici e rami (2007, premio “Tra Secchia e Panaro”). Alcuni testi selezionati dalla versione inedita de L'anima del ghiaccio e presentati con il titolo di I giorni che tutti chiamavano prossimi, sono stati inseriti nell'antologia poetica "Intervalli del tempo (1996). Versi scelti da Una misura incolmabile e da L'anima del ghiaccio sono stati raccolti nel quaderno di poesia Il Calamaio (1999). Sue poesie e suoi racconti brevi sono stati pubblicati su varie riviste. Guido Garufi e Giovanni Nocentini hanno rispettivamente scritto della sua opera nei libri "La Poesia delle Marche - Il Novecento" (1998) e "Storia della letteratura italiana del XX secolo" (1999). Ha partecipato a varie letture pubbliche di versi.

lunedì 27 settembre 2010

Ambigue utopie

Con toni diversi che vanno dal divertissement alla satira, dalla tragicommedia al dramma, 19 scrittori italiani di fantascienza ambientano i loro racconti nei luoghi più disparati (nell'Italia di un futuro molto prossimo o di uno più remoto, in un presente alternativo, nello spazio, nella Bologna che ancora ricorderà le stragi terroristiche, nell'Unione Sovietica degli anni Venti... ) e riescono a confezionare trame intriganti e atmosfere avvincenti, senza perdere di vista l'argomento della raccolta: una riflessione sul Potere.



AA. VV., Ambigue utopie (2010), Edizioni Bietti, collana Biblioteca Bietti 23, pagg. 391, euro 22,00

domenica 26 settembre 2010

Paolo Ruffilli

Paolo Ruffilli (Rieti, 1949) è uno scrittore italiano.

Nato a Rieti, ma originario di Forlì, si è laureato in Lettere all'Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia, ed è il curatore di edizioni delle Operette morali di Giacomo Leopardi, della traduzione foscoliana del Viaggio sentimentale di Sterne, delle Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo e di una antologia di Scrittori garibaldini. Ha tradotto testi di Gibran, Tagore, i Metafisici inglesi e la Regola celeste del Tao. Nel 1995 ha pubblicato, avvalendosi della collaborazione di Fulvio Reuter, l'insolito Nuvole.

È collaboratore per le pagine della cultura del giornale "il Resto del Carlino", ed è direttore della collana poetica delle edizioni "Del Leone".

Vive a Treviso dal 1972.

venerdì 24 settembre 2010

Duccia Camiciotti

Duccia Camiciotti è nata a Bracciano e vive a Firenze. Poetessa, scrittrice, critica letteraria e d'arte, proviene da studi letterari di giornalismo a Urbino e dall'Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico in Roma; in quest'ultima città ha insegnato estetica all'Accademia Sharoff - Staniwslawskji. E' stata assistente nel Centro Studio Orientali di Claudio Battistich, l'esule istriano, suo secondo marito, scomparso nel 1988, che fortemente ha influito sulla sua personalità. Numerose sono le raccolte di poesia pubblicate e i libri di prosa (questi ultimi scritti con il marito Claudio). Collabora a varie riviste di letteratura, arte, filosofia e teologia. Fa parte del Consiglio della Camerata dei Poeti di Firenze e del Centro d’Arte Modigliani di Scandicci.

giovedì 23 settembre 2010

Sara Pozzato

Attraversando i testi di "Declinazione d'affetti"- risulta evidente che la dedizione e l'applicazione al verso, da parte della giovane autrice, non sono certo occasionali o improvvisate. Impegno e precisione sono nelle corde di Sara la quale, con rigore, è riuscita a miscelare armoniosamen­te ricerca sul linguaggio, tecnica, riflessioni, emozioni e spontaneità offrendo composizioni misurate e ben equilibrate per forma e musica­lità: elementi che le derivano dalle discipline di studio nelle quali si è formata.

Il volume è composto di due sezioni - Complementi diretti e Soggetto - nelle quali si scopre il ruolo fondamentale attribuito da Sara all'alterità e alla sua valenza affettiva, nonché inquietudini, amarezze e delusioni dove l'in­cedere del tempo diventa argomento ricorsivo e quasi ossessivo. Temi cari ad una certa tradizione letteraria che Sara affronta in chiave moderna, con quella consapevolezza che può derivare unicamente da una visione diacronica e disillusa della realtà secondo un'angolazione che non va letta in termini negativi o di rinuncia, bensì indicativa di determinatezza nella ricerca di verità e di tenacia nel proseguire a porsi interrogativi sul senso della vita, "mai perdendo il vizio".



dalla postfazione di Diana Battaggia

martedì 21 settembre 2010

Gilbert Keith Chesterton

Gilbert Keith Chesterton (Londra, 29 maggio 1874 – Beaconsfield, 14 giugno 1936) è stato uno scrittore e giornalista inglese.

Scrisse un gran numero di opere di vario genere: romanzi, racconti, poesie, biografie e opere teatrali; amò molto il paradosso e la polemica. Fra le sue opere ricordiamo Il Napoleone di Notting Hill (suo primo romanzo) e la serie di romanzi che hanno come protagonista la figura di Padre Brown

lunedì 20 settembre 2010

Verso nord

Pubblicato in prima edizione nell’agosto del 2008 con il titolo di Lange Dagen è nelle librerie italiane con il titolo di ‘Verso Nord’, il romanzo d’esordio di Pia de Jong pubblicato dalla Elliot Edizioni, un volume che racconta in modo originale e toccante la storia di una famiglia e di un viaggio che va molto oltre le frontiere geografiche, diventando un cammino attraverso la fiducia, l’affetto, la paura, il tradimento e l’amore.

domenica 19 settembre 2010

Sandro Sinigaglia

Sandro (Alessandro) Sinigaglia nasce il 28 aprile 1921 a Oleggio Castello, in provincia di Novara, da padre lombardo e madre piemontese. Compie gli studi ginnasiali ad Arona e liceali a Novara. Nel 1935 la famiglia si trasferisce ad Arona. Cinque anni dopo si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano, ma lo scoppio della guerra lo costringe a interrompere gli studi.

Antifascista, negli anni 1943-44 partecipa alla guerra di liberazione dell’Ossola militando nelle Brigate Matteotti. Nel 1944 ripara in Svizzera dopo aver messo in salvo dai fascisti la biblioteca di Gianfranco Contini — conosciuto l’anno prima — presso il Convento dei Padri Rosminiani al Monte Calvario di Domodossola.

Nel 1947, accantonata l’idea di una tesi su Piero Gobetti suggeritagli da Contini, si laurea in Estetica con Antonio Banfi su Italo Svevo, quindi entra nell’industria di gemme sintetiche per orologi diretta dal padre Luigi assumendo la direzione di uno degli stabilimenti, a Premosello. Nel 1954, con la mediazione di Contini, pubblica nella «Biblioteca di Paragone», diretta da Roberto Longhi e Anna Banti, la sua prima raccolta, Il flauto e la bricolla, che passa completamente inosservata. Insegna italiano e latino al Liceo scientifico del Collegio Mellerio-Rosmini di Domodossola fino al 1960.

Nel 1968, con l’introduzione degli orologi al quarzo, l’azienda subisce un tracollo e Sinigaglia si trasferisce con la famiglia a Milano, dove trova un impiego prima nella redazione della De Agostini, poi, nel 1974, alla casa editrice Ricciardi di Raffaele Mattioli, in cui lavora intensamente alla collana dei «Classici italiani», nonché al Folengo e al Pascoli curati rispettivamente da Carlo Cordiè e Maurizio Perugi. Nel 1979 si dimette per stabilirsi definitivamente ad Arona, dove morì il 12 settembre 1990.

sabato 18 settembre 2010

L'albatros

Da molti critici come dal pubblico e dalla tradizione (soprattutto quello più giovanile, attratto dalle tinte mitiche, macabre e vagamente erotiche) I fiori del male viene considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri e innovative dell’ottocento francese e non. Il liricismo aulico ed ampolloso che si unisce a sfondi surreali di un modernismo ancora reduce della poetica romantica si tradusse, nei periodi successivi, nello stereotipo del Poeta Maledetto; chiuso in se stesso, a venerare i piaceri della carne e tradurre la propria visione del mondo in una comprensione di infinita sofferenza e bassezza. Estremamente ispirante fu anche l’intenso misticismo del linguaggio ed un rigore formale camuffato dall’ambigua moralità e dalle oscillanti posizioni in temi frequentemente metafisici e teologici.

martedì 14 settembre 2010

Nagib Mahfuz

Nagib Mahfuz (Il Cairo, 11 dicembre 1911 – Il Cairo, 30 agosto 2006) è stato un romanziere egiziano. Premio Nobel per la letteratura nel 1988, Nāǧīb Maḥfūẓ (arabo: نجيب محفوظ, Najīb Maḥfūẓ) diede forma a una narrativa araba di portata universale[1]. Proveniente da una famiglia piccolo-borghese, si laureò in filosofia presso l'università del Cairo e venne assunto nell'amministrazione pubblica.

lunedì 13 settembre 2010

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) fu un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Non dimentichiamole.

domenica 12 settembre 2010

Mondadori, Mancuso, Wu-ming

Ancora sulle leggi ad personam o ad aziendam, sui no, i si, i forse degli scrittori della cosiddetta "scuderia" mondadori che, dopo gli interventi del teologo Mancuso sul caso, si rimbalzano risposte pro o contro l'andare o il rimanere nella grande casa editrice.

sabato 11 settembre 2010

"Credo che tutti i grandi cambiamenti, anche quelli improvvisi, inaspettati e apparentemente non voluti, siano, in qualche modo, preparati da tempo e desiderati nel profondo. È così che arriva inesorabile il giorno della 'tempesta' dove tutto sembra crollare, ma in realtà tutto è destinato a cambiare forma. Dopo lo smarrimento si comincia a delineare ai nostri occhi un nuovo paesaggio che non conoscevamo, ma che forse inconsciamente abbiamo fortemente voluto. Il disco è semplicemente questo, la mia tempesta, quella di molti, di chi decide di 'indossare un vestito del colore dei propri occhi' tagliando i ponti con una realtà che non gli appartiene più." (Andrea Chimenti)

giovedì 9 settembre 2010

Guernica

l 26 Aprile 1937, l'aviazione falangista, con aerei e piloti tedeschi, attaccò e rase al suolo la cittadina basca di Guernica, uccidendo in tre ore e mezza circa 2000 persone. Dal punto di vista militare, Guernica era un obbiettivo del tutto insignificante; l'azione, svoltasi in un giorno di mercato, fu una strage compiuta per seminare terrore nella popolazione civile e sperimentare una nuova tattica di guerra aerea: il bombardamento a tappeto.
Così racconta l'episodio il quotidiano britannico Times del 28 aprile 1937: 'Il lunedì a Guernica è giorno di mercato per la gente delle campagne. Alle 16,30, quando la piazza era affollata, e molti contadini stavano ancora arrivando, la campana diede l'allarme . Cinque minuti dopo un bombardiere tedesco volteggiò sulla città a bassa quota, quindi lanciò le bombe mirando alla stazione. Dopo altri cinque minuti ne comparve un secondo, che lanciò sul centro un egual numero di esplosivi. Un quarto d'ora più tardi tre Junker continuarono l'opera di demolizione e il bombardamento si intensificò ed ebbe termine solo alle 19,45, con l'approssimarsi dell'oscurità. L'intera cittadina, con settemila abitanti e oltre tremila profughi, fu ridotta sistematicamente a pezzi. Per un raggio di otto chilometri, tutt'intorno, gli incursori adottarono la tecnica di colpire fattorie isolate. Nella notte esse ardevano come candele accese sulle colline.

mercoledì 8 settembre 2010

L'illuminista

L'Illuminista è una rivista di cultura contemporanea ad uscita quadrimestrale fondata da Walter Pedullà. Iniziò le sue pubblicazioni nel giugno del 2000 (edizioni Ponte Sisto, Roma) con un numero monografico dedicato alla comicità.

lunedì 6 settembre 2010

Ipazia

"Ipazia nacque ad Alessandria dove fu allevata ed istruita. Poichè aveva più intelligenza del padre, non fu soddisfatta dalla sua conoscenza delle scienze matematiche e volle dedicarsi anche allo studio della filosofia.

La donna era solita indossare il mantello del filosofo ed andare nel centro della città. Commentava pubblicamente Platone, Aristotele, o i lavori di qualche altro filosofo per tutti coloro che desiderassero ascoltarla. Oltre alla sua esperienza nell'insegnare riuscì a elevarsi al vertice della virtù civica.

Fu giusta e casta e rimase sempre vergine. Lei era così bella e ben fatta che uno dei suoi studenti si innamorò di lei, non fu capace di controllarsi e le mostrò apertamente la sua infatuazione. Alcuni narrano che Ipazia lo guarì dalla sua afflizione con l'aiuto della musica. Ma la storia della musica è inventata. In realtà lei raggruppò stracci che erano stati macchiati durante il suo periodo e li mostrò a lui come un segno della sua sporca discesa e disse, "Questo è ciò che tu ami, giovanotto, e non è bello!". Alla brutta vista fu così colpito dalla vergogna e dallo stupore che esperimentò un cambiamento del cuore ed diventò un uomo migliore.

Tale era Ipazia, così articolata ed eloquente nel parlare come prudente e civile nei suoi atti. La città intera l'amò e l'adorò in modo straordinario, ma i potenti della città l'invidiarono, cosa che spesso è accaduta anche ad Atene. Anche se la filosofia stessa è perita, il suo nome sembra ancora magnifico e venerabile agli uomini che esercitano il potere nello stato.

Così accadde che un giorno Cirillo, vescovo della setta di opposizione [il cristianesimo], passò presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di persone e di cavalli di fronte alla sua porta. Alcuni stavano arrivando, alcuni partendo, ed altri sostavano. Quando lui chiese perché c'era là una tale folla ed il motivo di tutto il clamore, gli fu detto dai seguaci della donna che era la casa di Ipazia il filosofo e che lei stava per salutarli. Quando Cirillo seppe questo fu così colpito dalla invidia che cominciò immediatamente a progettare il suo assassinio e la forma più atroce di assassinio che potesse immaginare.

Quando Ipazia uscì dalla sua casa, secondo il suo costume, una folla di uomini spietati e feroci che non temono né la punizione divina né la vendetta umana la attaccò e la tagliò a pezzi, commettendo così un atto oltraggioso e disonorevole contro il loro paese d'origine.

L'Imperatore si adirò, e l'avrebbe vendicata se non fosse stato subornato da Aedesius. Così l'Imperatore ritirò la punizione sopra la sua testa e la sua famiglia tramite i suoi discendenti pagò il prezzo. La memoria di questi eventi ancora è vivida fra gli alessandrini".

Dalla Vita di Isidoro di Damascio, riprodotta nel Suda

domenica 5 settembre 2010

Autogrill

E se qualcuno, all'improvviso, senza avvertire nessuno cominciasse, in mezzo ad una folla distratta a leggere un libro, magari una poesia? Cosa accadrebbe? Dall'indiffenrenza alla compassione possiamo immaginare ogni tipo di reazione, forse anche un pugno sul muso per zittite il malcapitato .

sabato 4 settembre 2010

Aforismi

La bellezza: che tremenda e orribile cosa! […] Là gli opposti si toccano, là vivono insieme tutte le contraddizioni! ( F. Dostoevskij)

Ma non c'è forza nella bellezza quando per apparire belli ci si dimentica che non basta una bella forma, ma che ci vuole un'anima che la vivifichi.

giovedì 2 settembre 2010

Abissi smarriti

Dal mito della caverna di Platone, ma ancora prima con la discesa di Orfeo negli inferi per riportare alla luce la sua Euridice, l'uomo cerca il senso della sua esistenza nelle profondità, della terra o del cielo, usando questo simbolo con naturalezza perché è provato che il nostro è un universo con tre dimensioni, per questo ci sentiamo smarriti nel constatare la perdita della terza dimensione, quella della profondità, perché un Uomo senza non può che essere una figurina di se stesso.

mercoledì 1 settembre 2010

Stefano Lanuzza

Stefano Lanuzza, nato il 20 novembre 1946 a Villafranca Tirrena, è consulente editoriale. Ha pubblicato opere di Italianistica e di Letteratura comparata, oltre ad alcune traduzioni. Come artista figurativo, limita la propria attività all'illustrazione grafica e a qualche rara personale di pittura, fra cui quella al Museo d'Arte Moderna Gazoldo degli Ippoliti - Mantova (16 maggio-6 giugno 1999). Collaboratore di numerose riviste letterarie(tra cui "Magagine littéraire","Carte segrete", "Yale Italian Poetry", "Il Ponte", "Les langues néo-latines", "Il Verri", "Altri termini","Metaphorein"), è autore di numerosi libri