lunedì 5 gennaio 2009
Siamo davvero così influenzabili?
Cosa rende un'opera d'arte degna di considerazione riflessione e, perché no, contemplazione? E' possibile che il nome di un grande architetto, accostato ad una costruzione fino a poco tempo prima stimata di cattivo gusto, possa improvvisamente indurre a mutare lo sguardo sulla stessa? Mauro Baldrati si pone una questione interessante con (auto)ironia e levità.