sabato 31 gennaio 2009

Mare Nero

La notte evocatrice di attese, sfinite, infinite, illusioni e desideri che si rimescolano come le onde di un mare nero, implacabile, irrequieto, infinitamente in moto. Onde che possono ancora generare e dare vita all'anelito profondo del cuore, dice il poeta, onde che possono inghiottire speranze e prospettive o far rivivere, nuovo, il sogno.

venerdì 30 gennaio 2009

Perché la memoria non si estingua

Siamo appena usciti dalla giornata commemorativa della Shoah. Il momento è estremamente difficile sia per la guerra nella striscia di Gaza sia per un rigurgito di antisemitismo che rischiano di far tornare indietro il mondo di parecchi decenni. Al di là dei fatti contingenti, che pure non vanno sottovalutati me messi nella debita luce, ci si interroga sui metodi con cui una memoria così dolorosa possa e debba essere mantenuta viva, e su come fare perché il giorno della memoria divenga una commemorazione senza nerbo e senza cuore.

giovedì 29 gennaio 2009

Addio

A volte basta una canzone, una di quelle che hanno la melodia facile e si fanno ricordare, per raccontare un momento che si è fatto universale, o che potrebbe diventarlo se solo tutti ci mettessimo in ascolto, non solo con le orecchie ma col cuore e se, di quelle parole, facessimo un piccolo breviario laico per indurre noi stessi a cambiare poco a poco il nostro rapporto con il mondo con gli uomini con la realtà che ci circonda.

mercoledì 28 gennaio 2009

Immaginazione e rigore

Se guardo il cielo opera delle tue dita/ cos'è l'uomo perché te ne ricordi/ il figlio dell'uomo perché te ne curi? si chiede il salmista. Eppure la grandezza del cielo può essere compresa da una mente capace di immaginazione e rigore, una mente creata, per chi crede, a immagine e somiglianza di Colui che con un gesto straordinariamente generoso ci ha regalato il sole e l'altre stelle

martedì 27 gennaio 2009

Premio internazionale Mario Luzi

Un premio di poesia che guarda al futuro

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L'immensità dell'attimo

Quando tra estreme ombre profonda
in aperti paesi l'estate
rapisce il canto agli armenti
e la memoria dei pastori e ovunque tace
la segreta alacrità delle specie,
i nascituri avallano
nella dolce volontà delle madri
e preme i rami dei colli e le pianure
aride il progressivo esser dei frutti.
Sulla terra accadono senza luogo
senza perché le indelebili
verità, in quel soffio ove affondan
leggere il peso le fronde
le navi inclinano il fianco
e l'ansia de' naviganti a strane coste,
il suono d'ogni voce
perde sé nel suo grembo, al mare al vento.


(Mario Luzi)

lunedì 26 gennaio 2009

Memorie

L'epopea del West è una pagina fra le più sanguinose della storia dell'uomo. Il bisogno di terre, di spazi vitali ma soprattutto la sete di potere mescolata all' idea che esistano uomini di razza superiore ha troppo spesso provocato morti innocenti. Il nostro è un tempo nuovo, è vero, oggi, finalmente, un figlio di coloro che furono schiavi in quella terra è presidente degli Stati Uniti, allora proprio oggi, nel nostro tempo, è necessario ricordare le vittime di tutti i soprusi perché la storia non ritorni indietro.

domenica 25 gennaio 2009

Lo spazio della vita

Spesso si perde la speranza. Il mondo, le sue storture, i delitti, l'odio, ma anche l'abitudine che fa i giorni tutti uguali, e rende le persone incapaci di guardare oltre il grigiore del proprio sopravvivere, di scavare in sé la via verso il punto incandescente d'intersezione fra la terra che siamo e l'amore che possiamo diventare. Eppure un gesto folle può diventare la radice di quel bene assoluto che pure esiste

sabato 24 gennaio 2009

25° anniversario

« Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo. » (Giuseppe Fava, Lo spirito di un giornale, 1981)

venerdì 23 gennaio 2009

Perché non cessi il dialogo

La storia maestra di vita mostra quanto non basti conoscere il passato per poter gettare nuove basi per un presente e un futuro migliori. Conoscenza e memoria da sole non bastano occorre fare un buon uso dell'una e dell'altra. Giorgio Israel offre una disamina chiara, attenta ed equilibrata del problema del dialogo fra Chiesa e Ebrei sulla quale vale la pena riflettere.

giovedì 22 gennaio 2009

Un sogno da condividere

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!. (M.L.King)

Due giorni fa un nero ha giurato come nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Un nero alla Casa Bianca non è il sogno realizzato, ma può essere l'inizio di quella realizzazione.

martedì 20 gennaio 2009

Il lavoro e i giorni.

Il lavoro si racconta in venti "pagine". Nella raccolta gli autori disegnano una mappa che forse è davvero "la mappa del tesoro"; perché il lavoro oltre ad essere per molti un miraggio, spesso è anche fonte di ansie, preoccupazioni non tanto riguardanti il lavoro in sé quanto quelle che riguardano il suo rapporto con la vita, le scelte, i progetti.

lunedì 19 gennaio 2009

Si parla ancora di scuola

Si può essere o meno d'accordo sui contenuti, si può rimanere sorpresi per uno stile non sempre all'altezza della situazione, in fondo non sono pezzi di letteratura ma semplici testimonianze di chi vive e opera nella scuola, ma è importante ascoltare le loro esperienze e speranze, perché si possa continuare a immaginare e lavorare per un futuro migliore.

venerdì 16 gennaio 2009

Impronte sull'acqua

Uno degli autori più sensibili e originali dei nostri giorni. Il tocco leggero che sembra capace di intagliare a cesello il pelo dell'acqua e da lì far affiorare i misteri celati nelle profondità del pensiero, di far risalire dalle ombre stralci di luce. Poesie come selve in cui compare e poi scompare una presenza che resta proprio nel suo svanire e si fa evidente nella sua inafferabilità. Un pensiero che del linguaggio fa strumento e opera, creatore di immagini e suggestioni sempre nuove: Francesco Marotta

giovedì 15 gennaio 2009

Umanità perduta?

Cosa fa di noi esseri umani? La scelta. L'umanità si distingue dall'animalità non per biologia o per assenza di istinto, ma per la necessità di usare la facoltà del discernimento in ogni istante della vita. Dico necessità e non possibilità, perché non scegliere è già di per sé una scelta. Il pericolo cui andiamo incontro, però, è proprio quello di pensarci liberi e di non esserlo: è indispensabile ricominciare a "camminare eretti" nella scelta fra bene e male, che non sono mai tanto chiaramente riconoscibili come vorremmo fossero.

mercoledì 14 gennaio 2009

Tornare a parlare di Verità

E se dopo anni di silenzio i filosofi tornassero a parlare di verità? La proposta viene da Umberto Regina, docente all'università di Verona, esperto di Heidegger, Nietzsche e Kierkegaard di cui Morcelliana ha recentemente pubblicato Soren Kierkegaard. L’essere umano come rapporto. E se provassero a pensare la verità come relazione? Magari scopriremmo l'importanza dell'altro, dell'esistenza dell'altro, come verità e, oggi, sembra più che mai urgente mettere il pensiero a servizio del dialogo e dell'incontro.

martedì 13 gennaio 2009

Guido Cavalcanti: una lettura filosofica

La conoscenza della poesia di Cavalcanti, per molti, di solito è circoscritta ai pochi versi letti svogliatamente al tempo del liceo, inserito fra gli stilnovisti ci si passa sopra abbastanza velocemente. eppure vale la pena rileggere le sue rime, difficili si, ma non se ci lasciamo guidare da una lettura approfondita e attenta come quella di Paolo Rabissi

lunedì 12 gennaio 2009

La scuola

Dopo le battaglie autunnali, i cortei, le manifestazioni di piazza, dopo le contestazioni, i sit in le assembleee si è tornati chi sui banchi chi sulla cattedra a fare il proprio mestiere. Non ci sono stati vinti o vincitori né ce ne saranno se non si continuerà a riflettere (come si continua a fare) sul mondo-scuola e a cercare soluzioni adeguate per una scuola capace di essere democratica e aurtorevole.

domenica 11 gennaio 2009

Grande Faber

Un omaggio al grande cantautore poeta Fabrizio de Andrè a dieci anni dalla morte.
Lo vogliamo ricordare soprattutto per il suo sguardo attento verso gli ultimi e gli emarginati, per la sua capacità di comprendere del messaggio cristiano se non la trascendenza sicuramente la misericordia che si incarna in un uomo che muore di perdono.
Ciao Faber!

venerdì 9 gennaio 2009

Bibliotecari (gratis) cercasi

Occupa una superficie di 50.000 mq, ha 700 punti terminali, 150 personal computer, 7 punti di distribuzione libri. A leggere la presentazione della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma c'è da rimanere stupiti. Il paese della cuccagna. per amanti dei libri è in panne, sebbene, infatti, i punti di distribuzione libri siano sette, mancano gli addetti alla distribuzione: si prega di ripassare.

giovedì 8 gennaio 2009

Ascoltate le madri

Eraclito diceva "La guerra è madre di tutte le cose" ma si sbagliava, la guerra, semmai, è padre o meglio padrone, essa è frutto di giochi di potere in un mondo in cui al potere si sacrifica tutto anche la vita degli innocenti. Le madri sanno la fatica di dare la luce alla vita e non possono volerne la dispersione. Ascoltiamole parlare di pace, aiutiamole a costruirla.

mercoledì 7 gennaio 2009

René Char

Nato a L'Isle-sur-la-Sorgue (Vaucluse) nel 1907, ha trascorso tutta la giovinezza in Provenza il cui paesaggio è sempre presen te nella sua poesia. Ha partecipato alla resistenza (come capitano Alexandre fu personaggio leggendario nella lotta contro i tedeschi). In fase surrealista ha scritto Artine (1930), Il martello sen za padrone (Le marteu sans maitre, 1934). Alla resistenza sono ispirati i Fogli di Hypnos (Feuillets d'Hypnos, 1946) che gli diedero la notorietà. Ha il gusto per la fulminea audacia delle immagini e uno stile duramente opposto all'eloquenza, duro e contratto fino all'aforisma. Nelle opere successive è poeta essenzialmente lirico: Ricerca della base e della sommità (Recherche de la base et du sommet, 1955), Poesie e prose scelte (Poèmes et proses choisis, 1957), Comune presenza (Commune présence, 1964): Char crede nel linguag gio come accordo armonico tra immaginazione e natura, sa fondere in ogni frase una straordinaria e a volte enigmatica tensione co municativa. Densamente metaforici e simbolici sono La notte tali smanica (La nuit talismanique, 1972), La nudità perduta e altre poesie (Le nu perdu et autres poèmes, 1978).

Una tra-duzione tras-gressiva (per ammissione dello stesso traduttore, il poeta Francesco Marotta) che ammette l'intraducibilità della poesia e allo stesso tempo l'irrefrenabile desiderio di cimentarsi in un confronto corpo a corpo con questi versi che sanno di mistero e di vita.

Il silenzio

Il silenzio, spazio misterioso in cui può risuonare la parola, evoca l'incipit di tutto, quell'immenso indicibile che fu il primo manifestarsi della parola creatrice di Dio secondo la Bibbia: E Dio disse e tutto fu. Molti filosofi e sapienti di ogni epoca, ad ogni latitudine si sono confrontati con l'essenza del silenzio e ne hanno tratto riflessioni che aiutano a ridare senso al nostro dire e al nostro tacere.

lunedì 5 gennaio 2009

Siamo davvero così influenzabili?

Cosa rende un'opera d'arte degna di considerazione riflessione e, perché no, contemplazione? E' possibile che il nome di un grande architetto, accostato ad una costruzione fino a poco tempo prima stimata di cattivo gusto, possa improvvisamente indurre a mutare lo sguardo sulla stessa? Mauro Baldrati si pone una questione interessante con (auto)ironia e levità.

domenica 4 gennaio 2009

Parole

L'attenzione per le parole era quasi una nevrosi per il grande Calvino, che affermava di provare un vero e proprio fastidio per il loro uso approssimativo, un fastidio che gli faceva preferire il silenzio della voce e il fruscio della penna sul foglio perché, diceva che scrivere è l'unica via per correggersi quasi all'infinito o almeno fino ad un punto estremo di esattezza. Questo racconto di Davide Bregola si incanala, pare, in questa direzione.

sabato 3 gennaio 2009

Un padre, tutti i padri del mondo

Una memoria che penetra nei gangli nascosti del cuore, dove il dolore si crea e si propaga senza tregua quasi senza redenzione; memoria di una perdita che è la perdita di ciascuno che abbia perso un padre ma anche di chi, pur negandolo a se stesso, sa che un giorno dovrà perderlo. Un dolore universale, senza speranza di un oltre la vita, un dolore tragico, catartico, forse, non so, ma certo straziante.

giovedì 1 gennaio 2009

Poesia per il 2009

La forza della parola rischia di perdersi nel fiume ininterrotto delle molte, troppe parole che ci assediano. Radio, TV, giornali, riviste, cartelloni pubblicitari, ovunque parole futili o necessarie, ma tutte indistintamente destinate a scivolarci addosso nel rumore indifferenziato di questo nostro tempo. Solo la poesia, con il suo dire asciutto e netto, forse, può guarire il linguaggio ridandogli una misura, un peso, un volo.