sabato 1 novembre 2008

Voce in moto contrario

Una poesia mai immediata quella di Fabrizio Centofanti, un'arte che si rivela poco a poco a chi nella lettura si dispone all'ascolto del silenzio, il suo, fatto di modulazioni sempre più sorprendenti, di ombre abitate da un'insistita memoria della luce vista, vissuta, esperita, perché è la luce la protagonista,una luce filtrata dal setaccio fitto del mistero. La fatica del cesello è ripagata con il deflagrare di energie che sembrano sgorgare misteriosamente, quasi acqua sorgiva, dalla pagina.