martedì 10 febbraio 2009

Provocazioni

Al novantottesimo apologo Rossi Testa ci sorprende con lo strano caso di un professore cieco e dei suoi incubi sulla madre. Come se la visione del tempo che passa, inesorabile, sul volto amato, fosse sostenibile solo da chi quel tempo lo ha vissuto e visto goccia a goccia.