Il segreto del mondo- Messico 2010 è un radiodocumentario in 10 puntate da 20 minuti, in onda alle 23.30 su Radio 3 RAI da lunedì 29 novembre fino a venerdì 10 dicembre, sabato e domenica esclusi.
Il segreto del mondo- Messico 2010
un radiodocumentario di Maurizio Braucci
martedì 30 novembre 2010
lunedì 29 novembre 2010
Dina Basso
Uccalamma, nel dialetto catanese è una parola composta che alla lettera significa ‘bocca dell’anima’. È una felice locuzione che sta a indicare, secondo un tipico traslato delle feconde lingue orali, che abbondano sempre e colpiscono per l’alto tasso di figuralità, la bocca dello stomaco, e precisamente, l’epigastrio, situato sotto lo sterno, nell’alto ventre e al centro stesso dello stomaco. E’ il centro esatto, il punto anatomico più intimo e fragile, il più soggetto alla violabilità e alla azione dannosa delle secrezioni acide che ingenerano ulcerosi e patologie gastroenteriche. Nella lingua popolare, è il luogo in cui si percepisce e si accoglie il mondo: qualcosa di simile al ‘sentire con la pancia’, e al ‘dire con la pancia’, eppure qualcosa d’altro: dalla ‘bocca dell’anima’ scaturiscono i pensieri, le parole, le emozioni dell’esperienza del mondo.
Dina Basso, Uccalamma. Bocca dell'anima. Sasso Marconi (Bo)
Dina Basso, Uccalamma. Bocca dell'anima. Sasso Marconi (Bo)
domenica 28 novembre 2010
Antologie
Antologia dei nuovi poeti italiani in dialetto e in altre lingue
Gentile Autore,
la Redazione della rivista “Argo” (Edizioni Cattedrale, Ancona), in collaborazione con critici letterari ed esperti del settore, sta lavorando alla realizzazione di una Antologia di poesia che faccia riferimento alle lingue e dialetti presenti sul territorio italiano, un’operazione che possa rispecchiare nel modo più completo ed esauriente possibile il panorama della produzione delle “parlate” della poesia contemporanea, diverse dall’italiano.
Gentile Autore,
la Redazione della rivista “Argo” (Edizioni Cattedrale, Ancona), in collaborazione con critici letterari ed esperti del settore, sta lavorando alla realizzazione di una Antologia di poesia che faccia riferimento alle lingue e dialetti presenti sul territorio italiano, un’operazione che possa rispecchiare nel modo più completo ed esauriente possibile il panorama della produzione delle “parlate” della poesia contemporanea, diverse dall’italiano.
sabato 27 novembre 2010
Elogio del turpiloquio
Esecrato dalla morale, vituperato dalle buone maniere, censurato dal linguaggio quotidiano, il turpiloquio appare qui in una luce nuova, rivoluzionaria, inaspettata. Addirittura, utile. Tanto che, leggendo i brani presentati, ci si domanda come sia possibile farne a meno. Con Swift, Coleridge, Sterne, Trotskij, san Francesco, Hugo, Rubin, scopriamo che le parolacce sanano l'economia di una nazione, tengono lontano il male, giovano alla salute, rinfrancano lo spirito, ci forniscono informazioni preziose sui misteri del sesso e della struttura della società. Insomma, le parolacce servono!
R.G. Capuano, Elogio del turpiloquio, Nuovi Equilibri
R.G. Capuano, Elogio del turpiloquio, Nuovi Equilibri
giovedì 25 novembre 2010
Letteratura
Un punto che ha riguardato l'impossibilità o lo scacco di qualsiasi definizione di letteratura è connesso a una delle caratteristiche della cultura sviluppatasi in Europa soprattutto con la nascita di correnti di studio e di ricerca "laici", non legati e non dipendenti dalla dogmatica e dalla dipendenza religiosa. Indicativo può essere l'analogia della posizione presa da Machiavelli: l'esclusione della politica dal campo della morale. Allo stesso modo, escludendo il fardello di dover definire il campo della letteratura si tentava di sfuggire all'incudine della teoria per tentare il tutto strada della pratica, relegando a un secondo futuro momento la risoluzione del problema, così come del resto avveniva nel campo delle ricerche fisiche e tecnologiche. Il successo di queste scienze avvalorava, almeno per alcuni, una tale scelta necessaria.
martedì 23 novembre 2010
Matteo Ricci
Simona Bogani, Matteo Ricci. La strada dei sogni (Polistampa, pp. 120, euro 10) è un vero e proprio diario immaginario del missionario che rese indelebile la traccia del cattolicesimo in Cina, conquistandosi rispetto ed ammirazione e contribuendo alla conoscenza e alla comprensione reciproca tra i popoli. Nel testo della Bogani l'esperienza del gesuita diventa il punto di partenza di un percorso umano e spirituale che ognuno di noi è chiamato a percorrere. «Un libro - spiega l'autrice -, che più che voler raccontare la storia del protagonista parla del cammino interiore che ognuno di noi intraprende, non sempre riuscendo a trovare la strada giusta. La straordinaria vicenda umana e religiosa di Ricci, che lo ha spinto ad affrontare un lungo viaggio attraverso la Cina dei Ming fino ad arrivare all'imperatore, è in realtà un viaggio verso il proprio destino, alla ricerca dell'essenza di Dio nel mondo
lunedì 22 novembre 2010
Nea-polis
Il termine polis (pl. poleis) deriva dal greco πόλις, "città", ed è usato per indicare l'organizzazione politica greca dell'età classica, detta anche città-stato. Nello stesso senso la costituzione è detta politeia, mentre il termine che designa il cittadino è polites come se appunto la polis fosse l'unica vera forma di stato.
Il termine polis aveva diverse valenze e poteva significare "cittadella fortificata", "acropoli", ma anche "entità statale" dotata di un centro politico e Koinonia ton polititon ossia "comunità dei cittadini" nella sua dimensione politica.
La comunità cittadina come centro dell'esperienza politica caratterizza la storia della Grecia antica. Essa costituiva la principale forma di stato, tant'è vero che il pensiero politico greco si concentra quasi interamente sulla polis e sulle sue forme costituzionali. Il dibattito di Erodoto sulle costituzioni della polis è una celebre testimonianza, e la Politica di Aristotele si occupa quasi esclusivamente di questo termine.
« La Polis, propriamente, non è la città stato in quanto entità fisica ma una forma di organizzazione nella quale ogni membro partecipa all'azione e al discorso comunitari, la cui collocazione più autentica è fra persone che vivono insieme a tale scopo, non importa dove esse si trovino »
(Hannah Arendt, The human condition, Chicago 1958, p.198)
Il termine polis aveva diverse valenze e poteva significare "cittadella fortificata", "acropoli", ma anche "entità statale" dotata di un centro politico e Koinonia ton polititon ossia "comunità dei cittadini" nella sua dimensione politica.
La comunità cittadina come centro dell'esperienza politica caratterizza la storia della Grecia antica. Essa costituiva la principale forma di stato, tant'è vero che il pensiero politico greco si concentra quasi interamente sulla polis e sulle sue forme costituzionali. Il dibattito di Erodoto sulle costituzioni della polis è una celebre testimonianza, e la Politica di Aristotele si occupa quasi esclusivamente di questo termine.
« La Polis, propriamente, non è la città stato in quanto entità fisica ma una forma di organizzazione nella quale ogni membro partecipa all'azione e al discorso comunitari, la cui collocazione più autentica è fra persone che vivono insieme a tale scopo, non importa dove esse si trovino »
(Hannah Arendt, The human condition, Chicago 1958, p.198)
domenica 21 novembre 2010
Magnificat
JOHN CABOT UNIVERSITY
Department of Modern Languages and Literature with InVerse
presents
MAGNIFICAT
La poesia di Cristina Annino (1969-2009)
Interverranno insieme all’autrice
Federica Capoferri
Walter Siti
Donato Di Stasi
Luca Benassi
Department of Modern Languages and Literature with InVerse
presents
MAGNIFICAT
La poesia di Cristina Annino (1969-2009)
Interverranno insieme all’autrice
Federica Capoferri
Walter Siti
Donato Di Stasi
Luca Benassi
sabato 20 novembre 2010
La vita di Profi è al centro di questo - forse il più esemplare - romanzo di Antonio Pizzuto. "Si riparano bambole" è una vita narrata per frammenti, singoli frame di epoche biografiche montati in sequenze cinematografiche che dall'infanzia procedono, a tratti declinanti, verso la senilità. Dalla ricchezza dei primi anni alla povertà degli ultimi, dalla curiosità dell'infanzia alla rassegnazione della vecchiaia. Così, pur nella trama semplice e snella, l'opera è potente: si sviluppa intorno a un unico e avvolgente ricordo, un continuum che appare denso e consistente, prima di sfuggire via, inesorabilmente.
venerdì 19 novembre 2010
Perle
Gli strafalcioni scolastici rientrano a pieno titolo nelle creazioni dell'ingegno umano. E sono spesso sublimi, di valore artistico nettamente superiore a quella che sarebbe stata la banale esposizione dei contenuti appresi. Parole sorprendenti. Soprattutto se a usarle è l'implacabile prof Gianmarco Perboni, autore del bestseller "Perle ai porci" in cui metteva alla berlina, senza pietà e con effetti esilaranti, tutte le magagne della scuola italiana, fra cui la perniciosa allergia alla cultura che caratterizza gli studenti d'oggi, “generazione bovinamente supina”. Ebbene, dalla viva voce degli allievi somari - sostiene ora il prof più cattivo del nostro Paese - si possono però cogliere eccezionali perle di surrealismo che non possono andare perdute ai posteri. Ecco perché Perboni si è deciso a raccoglierle in questo volume, classificandole accuratamente
dalla recensione uscita su Unione sarda
dalla recensione uscita su Unione sarda
giovedì 18 novembre 2010
Punto e a capo
La Casa editrice Puntoacapo e la Libreria Poggio Ameno
presentano
POETI PUNTO A CAPO
Sabato 20 novembre 2010 – ore 17.30
Libreria Poggio Ameno
Via Aristide Leonori, 73 – Roma
presentano
POETI PUNTO A CAPO
Sabato 20 novembre 2010 – ore 17.30
Libreria Poggio Ameno
Via Aristide Leonori, 73 – Roma
mercoledì 17 novembre 2010
Gli intervistatori
Uomini invisibili dalle voci metalliche rapiscono italiani qualunque per sottoporli a uno strano processo: c’è chi vede un filmato in cui muore, chi le prove delle proprie relazioni clandestine, chi immagini del proprio posto di lavoro o dell’intimità familiare. Gli intervistatori sanno ogni cosa eppure hanno comunque molto da domandare, sgangherati e crudeli giudicano e condannano tutti: è il giudizio universale di un’Italia di palestre e baretti, parcheggi a pagamento e case di vecchie zie con il televisore sempre acceso, un’Italia volgare e individualista, nervosa e disperata. Gli intervistatori arrivano da un vuoto inconoscibile di ministeri e servizi deviati: uccidono o fanno perdere il senno o mettono in fuga per le strade di un centro-sud metafisico e attualissimo, dove la memoria è sostituita dai souvenir dell’autogrill, le strade non portano da nessuna parte, non c’è sentimento di fraternità né forse possibilità di riscatto. Solo Ivano, malcapitato finanziere di Frosinone, tenterà di fuggire, di resistere a questo complotto escatologico: un «complotto che sembrava mirare a un generico controllo/smantellamento di tutto».
Fabio Viola, Gli intervistatori, Ponte alle grazie
Fabio Viola, Gli intervistatori, Ponte alle grazie
domenica 14 novembre 2010
Come non scrivere un romanzo
Una guida diversa, che non dà istruzioni su come si debba scrivere una buona storia, quanto piuttosto su ciò che MAI si dovrebbe fare nel momento in cui si scrive un libro. Gli autori, entrambi editor di professione, condensano tutti gli errori più comuni che si riscontrano a livello di: trama, personaggi, stile, ambientazione ed effetti speciali senza tralasciare la lettera di presentazione del proprio lavoro. Un compendio atipico, esaustivo e chiaro che diverte e fa riflettere tutti coloro che non possono proprio fare a meno di scrivere.
Howard Mittelmark, Sandra Newman, Come non scrivere un romanzo, Corbaccio
Howard Mittelmark, Sandra Newman, Come non scrivere un romanzo, Corbaccio
venerdì 12 novembre 2010
Una sposa conveniente
Dal balcone di casa sua, Juliette (centouno anni, un mese e quattro giorni) tiene sotto controllo i movimenti di ciascuno dei nove anziani residenti a Pouligeac, uno sperduto villaggio di montagna nelle Alte Cevenne: meglio della televisione. Tra un insulto e un convenevole trascorre la vita tranquilla e apparentemente immutabile di Robert, detto il Petoso, di Franz il Crucco, di Martine la Svampita, di Léonie la Talpa... soprannome misterioso, per una che a ottantasette anni ancora cerca disperatamente di perdere la verginità. Poi ci sono Ernest, Aurélie e sua madre la Vispetta, Ginette e Paulette, e infine c'è suo figlio Pierrot, il Piccinino. Un "ragazzo" di quarantasette anni, l'unico della sua generazione a essere rimasto in paese, per non lasciare sola la mamma. Pierrot è un generoso tuttofare, si occupa della spesa per gli anziani e di ogni sorta di riparazione e manutenzione nei loro vecchi casali: in altre parole, è una presenza vitale. Fin quando, all'improvviso, la madre viene meno, e lui decide di abbandonare il villaggio per cercare una moglie e farsi una famiglia in città. Come sopravvivere se Pierrot parte? Chi provvederà ai bisogni quotidiani? Il gruppetto di anziani non si rassegna all'amara prospettiva di perdere il Piccinine e con un guizzo di folle intraprendenza i novelli cospiratori allestiscono in casa di Juliette una postazione Internet e riescono ad attirare in paese Tatiana, una ragazza russa in cerca di fidanzato...
Chabrol Elsa, Una sposa conveniente, Frassinelli
Chabrol Elsa, Una sposa conveniente, Frassinelli
giovedì 11 novembre 2010
Poesie per un no
Questo libro è stato vissuto e giocato da una distanza ampiamente inferiore a quella di sicurezza. E tuttavia, o proprio a causa di ciò, ne è risultata un’integrazione fra le anime dell’uomo e del poeta tale che forse l’autore non era mai riuscito a raggiungere prima. Il titolo salta ogni convenevole per indicare il reale argomento dei testi, quel «no» della vita che si fa tanta fatica prima a capire e poi ad accettare. Peraltro, Poesie per un no che cosa davvero significa? Queste sono poesie che nascono dallo sconforto e dal dispetto causati da un diniego o al fine di provocarlo? Comunque sia, i fatti da cui i testi partono o ai quali pervengono sono sempre i soliti eventi troppo umani. Eppure, continuare a parlarne è l’unico modo che abbiamo di testimoniare su ciò che si svolge sopra le nostre teste, i cui movimenti ne rappresentano la proiezione; e parlarne in poesia è il modo meno indecente di farlo.
Note Autore
Roberto Rossi Testa è nato nel 1956 a Torino dove vive. Traduttore e saggista, ha pubblicato la raccolta di poesie Stanze della mia sposa (1987), Poca luce (2002), Eunoè (2005), Sposa del vento (2007) e la raccolta di racconti Storie di dèi e di animali (1995).
Note Autore
Roberto Rossi Testa è nato nel 1956 a Torino dove vive. Traduttore e saggista, ha pubblicato la raccolta di poesie Stanze della mia sposa (1987), Poca luce (2002), Eunoè (2005), Sposa del vento (2007) e la raccolta di racconti Storie di dèi e di animali (1995).
mercoledì 10 novembre 2010
Calpestare l'oblio
Calpestare l'oblio
Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana
A cura di Davide Nota e Fabio Orecchini
Illustrazioni e grafica a cura di
Nicola Alessandrini e Valeria Colonnella
Testi di:
Francesco Accattoli, Annelisa Addolorato, Nadia Agustoni, Fabiano Alborghetti, Augusto Amabili, Viola Amarelli, Antonella Anedda, Gian Maria Annovi, Danni Antonello, Luca Ariano, Roberto Bacchetta, Martino Baldi, Nanni Balestrini, Maria Carla Baroni, Vittoria Bartolucci, Alberto Bellocchio, Luca Benassi, Alberto Bertoni, Gabriella Bianchi, Marco Bini, Brunella Bruschi, Franco Buffoni, Michele Caccamo, Maria Grazia Calandrone, Carlo Carabba, Nadia Cavalera, Enrico Cerquiglini, Antonino Contiliano, Beppe Costa, Andrea Cramarossa, Walter Cremonte, Maurizio Cucchi, Gianluca D’Andrea, Roberto Dall’Olio, Gianni D’Elia, Daniele De Angelis, Francesco De Girolamo, Vera Lùcia De Oliveira, Eugenio De Signoribus, Nino De Vita, Luigi Di Ruscio, Marco Di Salvatore, Alba Donati, Stefano Donno, Fabrizio Falconi, Matteo Fantuzzi, Anna Maria Farabbi, Angelo Ferrante, Loris Ferri, Fabio Franzin, Tiziano Fratus, Andrea Garbin, Davide Gariti, Massimo Gezzi, Maria Elisa Giocondo, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Raimondo Iemma, Andrea Inglese, Giulia Laurenzi, Maria Lenti, Bianca Madeccia, Maria Grazia Maiorino, Francesca Mannocchi, Giulio Marzaioli, Emiliano Michelini, Guido Monti, Silvia Monti, Davide Morelli, Renata Morresi, Giovanni Nadiani, Davide Nota, Opiemme (laboratorio), Fabio Orecchini, Claudio Orlandi, Natalia Paci, Adriano Padua, Susanna Parigi, Fabio Giovanni Pasquarella, Giovanni Peli, Enrico Piergallini, Antonio Porta, Alessandro Raveggi, Rossella Renzi, Roberto Roversi, Lina Salvi, Stefano Sanchini, Flavio Santi, Lucilio Santoni, Giuliano Scabia, Francesco Scarabicchi, Alessandro Seri, Marco Simonelli, Enrico Maria Simoniello, Giancarlo Sissa, Luigi Socci, Alfredo Sorani, Pietro Spataro, Roberta Tarquini, Rossella Tempesta, Enrico Testa, Fabio Teti, Emiliano Tolve, Adam Vaccaro, Antonella Ventura, Lello Voce, Matteo Zattoni
Con una introduzione di Luigi-Alberto Sanchi
Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana
A cura di Davide Nota e Fabio Orecchini
Illustrazioni e grafica a cura di
Nicola Alessandrini e Valeria Colonnella
Testi di:
Francesco Accattoli, Annelisa Addolorato, Nadia Agustoni, Fabiano Alborghetti, Augusto Amabili, Viola Amarelli, Antonella Anedda, Gian Maria Annovi, Danni Antonello, Luca Ariano, Roberto Bacchetta, Martino Baldi, Nanni Balestrini, Maria Carla Baroni, Vittoria Bartolucci, Alberto Bellocchio, Luca Benassi, Alberto Bertoni, Gabriella Bianchi, Marco Bini, Brunella Bruschi, Franco Buffoni, Michele Caccamo, Maria Grazia Calandrone, Carlo Carabba, Nadia Cavalera, Enrico Cerquiglini, Antonino Contiliano, Beppe Costa, Andrea Cramarossa, Walter Cremonte, Maurizio Cucchi, Gianluca D’Andrea, Roberto Dall’Olio, Gianni D’Elia, Daniele De Angelis, Francesco De Girolamo, Vera Lùcia De Oliveira, Eugenio De Signoribus, Nino De Vita, Luigi Di Ruscio, Marco Di Salvatore, Alba Donati, Stefano Donno, Fabrizio Falconi, Matteo Fantuzzi, Anna Maria Farabbi, Angelo Ferrante, Loris Ferri, Fabio Franzin, Tiziano Fratus, Andrea Garbin, Davide Gariti, Massimo Gezzi, Maria Elisa Giocondo, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Raimondo Iemma, Andrea Inglese, Giulia Laurenzi, Maria Lenti, Bianca Madeccia, Maria Grazia Maiorino, Francesca Mannocchi, Giulio Marzaioli, Emiliano Michelini, Guido Monti, Silvia Monti, Davide Morelli, Renata Morresi, Giovanni Nadiani, Davide Nota, Opiemme (laboratorio), Fabio Orecchini, Claudio Orlandi, Natalia Paci, Adriano Padua, Susanna Parigi, Fabio Giovanni Pasquarella, Giovanni Peli, Enrico Piergallini, Antonio Porta, Alessandro Raveggi, Rossella Renzi, Roberto Roversi, Lina Salvi, Stefano Sanchini, Flavio Santi, Lucilio Santoni, Giuliano Scabia, Francesco Scarabicchi, Alessandro Seri, Marco Simonelli, Enrico Maria Simoniello, Giancarlo Sissa, Luigi Socci, Alfredo Sorani, Pietro Spataro, Roberta Tarquini, Rossella Tempesta, Enrico Testa, Fabio Teti, Emiliano Tolve, Adam Vaccaro, Antonella Ventura, Lello Voce, Matteo Zattoni
Con una introduzione di Luigi-Alberto Sanchi
martedì 9 novembre 2010
Maddalenina, in testa un ridicolo fiocco rosa, vive emarginata in un paesino, col sostegno economico della pensione d'invalidità "per matti". Alle nove del mattino, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, l'orologio a cucù della camera da letto le dà una risposta tanto attesa, tre nomi: Graziano Lucente, Quirico Malannata, Rocco delle Spezie. Ora Maddalenina sa. Adesso può finalmente realizzare il suo progetto di vita: mettere al mondo una bambina. L'approccio ai tre futuri improbabili mariti non sarà privo di peripezie, fra regolari sparizioni di ceri votivi dalla chiesa, il barbiere di paese indeciso se scacciare la matta o servirla, la vecchia e guaritrice muta Maria Carta (malgrado tutto eletta a confidente). Intanto la pancia inspiegabilmente si gonfia e un sogno, forse, prende letteralmente forma.
Savina Dolores MASSA
Mia figlia follia
Edizioni Il Maestrale (Nuoro, 2010)
Savina Dolores MASSA
Mia figlia follia
Edizioni Il Maestrale (Nuoro, 2010)
domenica 7 novembre 2010
Cartoline dai morti
La vita vista da dietro, dalla morte, si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna sconosciuta… In 125 racconti, ironici e fulminanti, Franco Arminio ci dà il resoconto dei tanti modi di morire inviandoci cartoline da un posto sconosciuto, spedendoci di volta in volta un soffio impercettibile, una leggera pena, una vertigine, una sorpresa. Un nuovo, concentrato Spoon River.
sabato 6 novembre 2010
Massimiliano Panari
Una volta il nazionalpopolare era una categoria gramsciana, i giornali e la televisione pubblica erano pieni di scrittori e intellettuali, la sinistra (si dice) dominava la produzione culturale. Oggi nazionalpopolari sono i reality show pieni di volgarità, la televisione (pubblica o privata) è quella che è, e la sinistra pure.
Ma si può paragonare l'Italia di Pasolini, Calvino, Moravia con quella di Striscia la notizia, Alfonso Signorini, Amici di Maria De Filippi? La tesi provocatoria di questo libro è che il confronto non solo è possibile, ma è illuminante.
Perché oggi, finita e strafinita l'egemonia culturale della sinistra, trionfa un'egemonia sottoculturale prodotta dall'adattamento ai gusti nostrani del pensiero unico neoliberale, in quel frullato di cronaca nera e cronaca rosa, condito da vip assortiti, che sono diventati i nostri mezzi di comunicazione, ormai definitivamente dei «mezzi di distrazione di massa».
E il paradosso è che molte delle tecniche di comunicazione che oggi innervano la società dello spettacolo sono nate dalla contestazione del Sessantotto, dai movimenti degli anni Settanta e dalle riflessioni sul post-moderno degli anni Ottanta.
E così, in un cortocircuito di tremenda forza mediatica, il situazionista Antonio Ricci produce televisione commerciale di enorme popolarità, Signorini dirige con mano sicura il suo postmodernissimo impero «nazionalgossiparo», i reality più vari sdoganano il Panopticon di Bentham e Foucault per le masse.
Una riflessione originale sulla costruzione del nostro immaginario contemporaneo, che getta luce sul lato nascosto (e serissimo) della frivola cultura pop in cui siamo tutti immersi.
Ma si può paragonare l'Italia di Pasolini, Calvino, Moravia con quella di Striscia la notizia, Alfonso Signorini, Amici di Maria De Filippi? La tesi provocatoria di questo libro è che il confronto non solo è possibile, ma è illuminante.
Perché oggi, finita e strafinita l'egemonia culturale della sinistra, trionfa un'egemonia sottoculturale prodotta dall'adattamento ai gusti nostrani del pensiero unico neoliberale, in quel frullato di cronaca nera e cronaca rosa, condito da vip assortiti, che sono diventati i nostri mezzi di comunicazione, ormai definitivamente dei «mezzi di distrazione di massa».
E il paradosso è che molte delle tecniche di comunicazione che oggi innervano la società dello spettacolo sono nate dalla contestazione del Sessantotto, dai movimenti degli anni Settanta e dalle riflessioni sul post-moderno degli anni Ottanta.
E così, in un cortocircuito di tremenda forza mediatica, il situazionista Antonio Ricci produce televisione commerciale di enorme popolarità, Signorini dirige con mano sicura il suo postmodernissimo impero «nazionalgossiparo», i reality più vari sdoganano il Panopticon di Bentham e Foucault per le masse.
Una riflessione originale sulla costruzione del nostro immaginario contemporaneo, che getta luce sul lato nascosto (e serissimo) della frivola cultura pop in cui siamo tutti immersi.
giovedì 4 novembre 2010
Bastardo posto
Fra evocazioni di Dashiell Hammett, quello di “Piombo e sangue”, e atmosfere alla Georges Simenon, Remo Bassini continua a orchestrare con lucidità e sapienza narrativa il suo nero canto dolente della provincia italiana. Dopo la politica marcia e il potere corrotto degli altri suoi ottimi e avvicenti romanzi, in “Bastardo posto” è di scena anche la mafia. Un inferno in terra – quello che ci racconta Bassini – dove raramente c’è redenzione.
Massimo Novelli
(La Repubblica)
Massimo Novelli
(La Repubblica)
mercoledì 3 novembre 2010
Scuola nuova
Una scuola degna di questo nome un insegnante come Girolamo De Michele – scrittore raffinato, esperto di filosofia e pedagogia, adorato dai suoi studenti – se lo terrebbe ben stretto. Se ciò non accade, la malattia è nel sistema. Tocca allo stesso De Michele segnalare, a colpi di logica ferrea e di argomentazioni ineccepibili, la deriva dell’istituzione base di ogni società civile verso mutazioni pericolose, e indicare la strada per un’autentica riforma
martedì 2 novembre 2010
Dermocrazia
Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
« La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. »
(Aurelio Saffi)
« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. »
(Walt Whitman, Prospettive democratiche)
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
« La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invogliarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. »
(Aurelio Saffi)
« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. »
(Walt Whitman, Prospettive democratiche)
lunedì 1 novembre 2010
Gli asini n.2
Gli asini è una rivista bimestrale di inchiesta e ricerca pedagogica sociale. Luogo d’incrocio e riflessione tra esperienze e analisi, pratiche e teorie di chi in Italia, in Europa e nel mondo si occupa di educazione e intervento sociale. Educazione, infanzia e adolescenza, la scuola, le culture “altre” e il loro incontro, immigrazione e lotta al razzismo, i media, il diritto all’istruzione, pace e cooperazione allo sviluppo, movimenti sociali, il terzo settore e la sua crisi, politiche pubbliche e sociali: questi sono i temi della rivista.
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