Michele Ranchetti è nato a Milano nel 1925 morto il 2 febbraio 2008.
Ha vissuto a Firenze dal 1967. Storico della chiesa (Cultura e riforma religiosa nella storia del modernismo, Torino, Einaudi, 1963) e attento commentatore della recente evoluzione del cattolicesimo, sia in libri (Gli ultimi preti. Figure del cattolicesimo contemporaneo, Edizioni Cultura della pace, Fiesole, 1997) sia su giornali e riviste, studioso di Wittgenstein e Heidegger.
Ha insegnato all’Università di Firenze. È anche pittore. È autore di due raccolte poetiche, La mente musicale (Milano, Garzanti, 1988) e Verbale (Milano, Garzanti, 2001). È traduttore di poesia (Paul Celan, Conseguito silenzio, traduzione di Michele Ranchetti e Jutta Leskien, 1998; Paul Celan, Sotto il tiro di presagi, poesie inedite 1948-1969, traduzione e cura di Michele Ranchetti e Jutta Leskien, 2001; Shmueli, Ilana Di’ che Gerusalemme è: su Paul Celan: ottobre 1969-aprile 1970, a cura di Jutta Leskien e Michele Ranchetti, 2002).
Per le Edizioni di Storia e Letteratura (Roma) ha pubblicato, in tre volumi, un’ampia raccolta dei suoi saggi: L’etica del testo (1999), Chiesa cattolica ed esperienza religiosa (2000), Lo spettro della psicoanalisi (2000), Scritti in figura (2002). E inoltre, Non c’è più religione: istituzione e verità nel cattolicesimo italiano del Novecento, Milano, Garzanti, 2002. Di recente gli è stato dedicato un volume monografico: Anima e paura. Studi in onore di Michele Ranchetti (Macerata, Quodlibet, 1998).