Solo nei resoconti di Marco Polo, Kublai Kan riusciva a discernere, attraverso le muraglie e le torri destinate a crollare, la filigrana d’un disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti.
Sono frasi come questa che incantano il lettore calviniano, quella sua capacità di condensare in poche righe, con parole che esplodono nell'incontro, l'essenza stessa dell'esperienza letteraria che si fa esperienza di vita, la ricerca di ciò che rimane e che possono fare della sua lettura un viaggio alla ricerca di sé come la bibbia