venerdì 22 gennaio 2010

Francesco Leonetti

Scrittore espressionista, esaltatore della realtà, Leonetti attraversa le maggiori esperienze letterarie del Novecento.

Amico personale di Pier Paolo Pasolini e Roberto Roversi, con loro partecipa come redattore alla fondazione della rivista Officina, nel 1955.

Negli anni sessanta partecipa alla stesura de Il Menabò, rivista culturale fondata da Elio Vittorini e Italo Calvino. Questa esperienza lo porta ad aderire al movimento della Neoavanguardia, alla continua ricerca di nuove sperimentazioni formali.

Nel 1966 collabora con Pasolini, intervenendo nelle vesti di voce narrante, al film Uccellacci e uccellini.

Nel 1968 fonda una rivista, il Che fare, abbandonata in seguito per la militanza politica nelle file del PCI.

Nell'ottobre 1971 è tra i firmatari di un'autodenuncia pubblicata su Lotta Continua in cui esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli, impegnandosi a «combattere un giorno con le armi in pugno contro lo Stato»[1][2].

Negli anni ottanta torna alla scrittura, entrando nella redazione della rivista Alfabeta, per poi fondare alla fine del secolo passato Campo.