La O'Connor scrisse 32 racconti, 2 romanzi, alcune prose d'occasione e più di 100 recensioni di libri per due giornali locali, mentre affrontava la battaglia contro il lupus. Morì al "Baldwin County Hospital" il 3 agosto 1964, all'età di 39 anni, per complicazioni dovute all'emergenza di un tumore in aggiunta al lupus. Fu sepolta a Milledgeville, Georgia, al Memory Hill Cemetery. Sua madre morì nel 1997.
Divenne famosa soprattutto per i due romanzi La saggezza nel sangue (1952) e Il cielo è dei violenti (1960). Significativi anche i suoi racconti, che in mezzo a situazioni grottesche e personaggi memorabili sottolineano la presenza di un fattore imponderabile nell'esistenza dell'uomo grazie all'introduzione nella trama di circostanze imprevedibili e a una profonda indagine sui comportamenti umani.
martedì 28 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
Copie creative?
Nel linguaggio comune viene definita plagio l’imitazione o la copia, sotto i più diversi aspetti, di un’opera creata precedentemente e tutelata dal diritto d’autore. Le condanne di plagio si contano sulle dita di una mano. Difficile vincere una causa per plagio. Questo anche perché la creazione artistica è sempre influenzata dal contesto culturale in cui l’autore si situa, e la contaminazione e l’ispirazione a creazioni precedenti sono il presupposto di base di qualunque opera, contemporanea e non. Ma esiste una differenza sostanziale tra plagio e contaminazione? Esiste una differenza tra plagio e imitazione creativa o copia? Si parla ancora di plagio al di là dell’aspetto giuridico (copyright)? E come si pone l’aspetto della ‘originalità’ in relazione ai fruitori?
sabato 25 dicembre 2010
Alle querce di Mamre
Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. [Gn.18, 1-3]
mercoledì 22 dicembre 2010
Terra santa
La dizione Terra santa, (arabo: الأرض المقدسة, al-Arḍ al-Muqaddasa ; ebraico ארץ הקודש: Ebraico standard Éreẓ haQodeš, Ebraico di Tiberiade ʾÉreṣ haqQāḏēš; latino Terra Sancta), indica la regione della Palestina, ossia le terre ad occidente del Mare Morto e del fiume Giordano, attualmente divisi tra lo Stato di Israele e l'Autorità Nazionale Palestinese. L'aggettivo "santa" si riferisce al significato spirituale di quella terra per ebrei, cristiani e musulmani.
Per gli ebrei si tratta della Terra Promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè; in essa si trovano le città santa di Gerusalemme e di Hebron.
Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo, incarnazione del Verbo; in essa si trovano le città legate alla vita di Gesù: Betlemme, Gerusalemme e Nazaret.
Per gli ebrei si tratta della Terra Promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè; in essa si trovano le città santa di Gerusalemme e di Hebron.
Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo, incarnazione del Verbo; in essa si trovano le città legate alla vita di Gesù: Betlemme, Gerusalemme e Nazaret.
lunedì 20 dicembre 2010
Al diavul
Eroi che perdono, eroi che si perdono, eroi che comprendono come la vita non è fatta di ideologie ma di idee, non di sconfitte ma di destini. Il protagonista Errico Nebbiascura ci porta tra i sogni rivoluzionari dell’Italia del biennio rosso e delle lotte antifasciste per poi farci approdare nella Barcellona libertaria e nella “Columna de Hierro”, la leggendaria colonna anarchica del fronte aragonese. Errico Nebbiascura arriverà a scoprire l’anima nera della vita, l’amarezza di sogni infranti al sole di un avvenire che non ha epiche ma soltanto epopee. Incantato dalla vita e sconfitto dal destino il protagonista e la sua “compagna” d’amore Marisol ci portano a scoprire un ‘900 altro: un secolo che in troppi hanno definito breve senza riuscire a descriverlo, che in troppi hanno vissuto senza saperlo immaginare veramente. Un esordio di rara potenza narrativa che ci porta tra “i respinti della Storia”: tra i tanti che, in quel coerente silenzio lontano dalle bandiere, riescono a consegnare alla vita e al lettore “una goccia di splendore”.
Alessandro Bertante, Al Diavul, Marsilio
Alessandro Bertante, Al Diavul, Marsilio
domenica 19 dicembre 2010
Giorgio Manganelli
La nuova idea della letteratura per Manganelli, ma anche per Celati, fu espressa in un contributo che lo stesso Manganelli fornì al volume collettivo del Gruppo 63 dal titolo Il romanzo: «corrotto dalla serietà propria e dei critici, ha perso la limpida gioia della menzogna, l’ilare arroganza che sono, a mio avviso, le virtù fondamentali di coloro che attendono a quel perpetuo scandalo che è il lavoro letterario».
sabato 18 dicembre 2010
MauraDel Serra
Maura Del Serra (Pistoia, 2 giugno 1948) è una poetessa, drammaturga e traduttrice italiana, oltre che critico letterario, ed insegna letterature comparate all'Università di Firenze.Ha pubblicato nove raccolte poetiche, l'antologia Corale. Cento poesie scelte dall'autrice, Roma, Newton Compton, 1994, il volume L'opera del vento. Poesie 1965-2005, Venezia; Marsilio, 2006, che riunisce tutti i suoi testi precedentemente editi ed una scelta di poesie inedite, e Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009, Venezia, Marsilio, 2010
martedì 14 dicembre 2010
1975
Il protagonista del romanzo, un liceale quattordicenne, racconta un anno per lui cruciale, il 1975; un ritratto dolceamaro del delicato passaggio nell’età adolescenziale, in una Milano di piombo, fra ragazzi di sponde politiche opposte che se le danno di santa ragione ma che loro malgrado si somigliano. Tra episodi grotteschi, comici e quasi surreali – l’intolleranza scolastica, il clima pop e politico, musica, libri, film amati e odiati, angosce esistenziali, l’estremismo di destra interiorizzato e al contempo goliardico, una timidezza che pare senza via d’uscita unita a scoppi inaspettati di sfacciataggine – 1975 è anche la fotografia, illuminata a forti contrasti, di un capitale periodo storico, in una metropoli che da lì a poco avrebbe cambiato pelle e alla P38 avrebbe preferito l’euforia edonistica, diventando per tutti la “Milano da bere”.
E poi l’amore allegro e liberatorio per l’attore Lando Buzzanca, l’homo eroticusdi quegli anni, simbolo di un cinema del disimpegno comico, prototipo di un nuovo dongiovanni profondamente italiano: uno sfigato che con le donne va quasi sempre a segno. Al polo opposto Pasolini: odiato perchè “rosso” e, soprattutto, impossibile da capire, troppo fuori da ogni schema. E tuttavia la morte di Pasolini, avvenuta proprio nel novembre del 1975, pochi giorni prima che il protagonista compia quindici anni, lo colpirà in maniera indelebile. Una morte televisiva, megafonata, assurda, ma che sarà germe di una consapevolezza, presagio di una maturità da venire, di un riscatto intellettuale e umano.
Franz Krauspenhaar scrive di se stesso e di quel periodo critico alla soglia dei cinquant’anni, cioè in un altro momento di passaggio significativo della propria vita. Il suo sguardo è divertito ma ancora rabbioso, appassionato e un po’ tenero: il lontano passato non è poi così lontano, a ricordarlo con l’acceleratore della scrittura.
E poi l’amore allegro e liberatorio per l’attore Lando Buzzanca, l’homo eroticusdi quegli anni, simbolo di un cinema del disimpegno comico, prototipo di un nuovo dongiovanni profondamente italiano: uno sfigato che con le donne va quasi sempre a segno. Al polo opposto Pasolini: odiato perchè “rosso” e, soprattutto, impossibile da capire, troppo fuori da ogni schema. E tuttavia la morte di Pasolini, avvenuta proprio nel novembre del 1975, pochi giorni prima che il protagonista compia quindici anni, lo colpirà in maniera indelebile. Una morte televisiva, megafonata, assurda, ma che sarà germe di una consapevolezza, presagio di una maturità da venire, di un riscatto intellettuale e umano.
Franz Krauspenhaar scrive di se stesso e di quel periodo critico alla soglia dei cinquant’anni, cioè in un altro momento di passaggio significativo della propria vita. Il suo sguardo è divertito ma ancora rabbioso, appassionato e un po’ tenero: il lontano passato non è poi così lontano, a ricordarlo con l’acceleratore della scrittura.
domenica 12 dicembre 2010
Sulla letteratura
Serra scrisse questa difesa della letteratura quando era impegnato in quella guerra che di lì a poco lo avrebbe condotto alla morte. Credere alla guerra come rigenerazione dell'umanità e del pensiero era un'idea diffusa nel primo Novecento, ma la guerra non cambia nulla dell'universo morale, non cambia i valori artistici e non li crea. "Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle e l'erba sopra sarà tenera, lucida, nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa?" A questa domanda di Serra non è stata ancora data risposta.
Renato Serra, Esame di coscienza di un letterato, Sellerio
Renato Serra, Esame di coscienza di un letterato, Sellerio
venerdì 10 dicembre 2010
Più libri più liberi
Il programma culturale di Più libri più liberi nasce con l’intenzione di fornire agli editori una maggiore visibilità, offrendo loro l'opportunità di presentare libri o di discutere sui più variegati temi riguardanti il mondo della cultura e dello spettacolo.
Da reading a mini concerti, da tavole rotonde a improvvisazioni teatrali, le 10 sale a disposizione raccolgono nei quattro giorni oltre 300 eventi interamente proposti dall'editoria indipendente italiana.
Da reading a mini concerti, da tavole rotonde a improvvisazioni teatrali, le 10 sale a disposizione raccolgono nei quattro giorni oltre 300 eventi interamente proposti dall'editoria indipendente italiana.
giovedì 9 dicembre 2010
Cartoline dai morti
La vita vista da dietro, dalla morte, si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna sconosciuta… In 125 racconti, ironici e fulminanti, Franco Arminio ci dà il resoconto dei tanti modi di morire inviandoci cartoline da un posto sconosciuto, spedendoci di volta in volta un soffio impercettibile, una leggera pena, una vertigine, una sorpresa. Un nuovo, concentrato Spoon River.
martedì 7 dicembre 2010
Ipotesi corpo
Enzo Campi è nato a Caserta nel 1961. Vive e lavora a Reggio Emilia dal 1990. Autore e regista teatrale, con le compagnie Myosotis e Metateatro, dal 1982 al 1990. Videomaker: ha realizzato numerosi cortometraggi e il lungometraggio Un Amleto in più. Critico, poeta, scrittore. È presente in alcune antologie poetiche e collabora con alcune riviste letterarie on line. È autore del saggio filosofico Chaos : Pesare-Pensare scaricabile sul sito della compagnia teatrale Lenz Rifrazioni di Parma. Ha pubblicato per i tipi di Liberodiscrivere edizioni (Genova) il saggio filosofico-sociale Donne - (don)o e (ne)mesi nel 2007 e il saggio di critica letteraria Gesti d’aria e incombenze di luce nel 2008. Nel 2009 ha pubblicato per BCE-Samiszdat (Parma) il volume di poesie L’inestinguibile lucore dell’ombra. Sempre per lo stesso editore ha curato una postfazione in Collezione di piccoli rancori di Lara Arvasi.
Ipotesi corpo, 2010, Samescher
Ipotesi corpo, 2010, Samescher
sabato 4 dicembre 2010
L'egemonia culturale
Una volta il nazionalpopolare era una categoria gramsciana, i giornali e la televisione pubblica erano pieni di scrittori e intellettuali, la sinistra (si dice) dominava la produzione culturale. Oggi nazionalpopolari sono i reality show pieni di volgarità, la televisione (pubblica o privata) è quella che è, e la sinistra pure. Ma si può paragonare l'Italia di Pasolini, Calvino, Moravia con quella di "Striscia la notizia", Alfonso Signorini, "Amici" di Maria De Filippi? La tesi provocatoria di questo libro è che il confronto non solo è possibile, ma è illuminante. Perché oggi, finita e strafinita l'egemonia culturale della sinistra, trionfa un'egemonia sottoculturale prodotta dall'adattamento ai gusti nostrani del pensiero unico neoliberale, in quel frullato di cronaca nera e cronaca rosa, condito da vip assortiti, che sono diventati i nostri mezzi di comunicazione, ormai definitivamente dei "mezzi di distrazione di massa".
Massimiliano Panari, L'egemonia sottoculturale, Einaudi
Massimiliano Panari, L'egemonia sottoculturale, Einaudi
venerdì 3 dicembre 2010
Studenti e riforma
In questi giorni abbiamo assistito alle proteste degli studenti e dei ricercatori in tutta Italia con cortei, occupazioni dei tetti delle facoltà e di alcuni monumenti: il Colosseo, la torre di Pisa e la Mole Antonelliana. Anche a Napoli corteo e occupazione dei rettorati della Federico II e dell’Orientale.
Cosa significa il loro gesto, come lo comprendonon "i grandi"?
Cosa significa il loro gesto, come lo comprendonon "i grandi"?
mercoledì 1 dicembre 2010
Il tempo della felicità
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
Già, ma che cos'è la felicità? E soprattutto esiste un tempo della felicità?
Già, ma che cos'è la felicità? E soprattutto esiste un tempo della felicità?
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